25 giugno 1963, da padre greco cipriota nasce a Londra Georgios Kyriacos Panayotou, che poi prenderà il nome in arte (ben più semplice da ricordare per il mercato) di George Michael.
George Michael icona a cavallo degli anni ottanta e novanta, inizialmente fu indicato semplicemente come uno dei “vari” idoli per di ragazzine dell’epoca.
In realtà l’esperienza degli Wham! fu più profonda dei 10 milioni di dischi venduti in carriera. E diversa dalla definizione che George stesso diede della sua esistenza “la mia vita è stata un’enorme perdita di tempo”.
George Michael fu “genio e carisma”, come venne ricordato nella notte degli Emmy. Le doti aggiuntive che, di fronte ai già citati “idoli per ragazzine”, fanno sì che noi, oggi, si sia qui a ricordare lui, di fronte a tanti altri “idoli” delle teen ormai sepolti nel ricordo.
Un carisma che visse fino alla fine misteriosa, prematura, e anzi questo modo di andarsene, forse è parte di quel essere stato diverso.
Non si sa, oggi, quali siano le vere cause della scomparsa, se non che avesse un fisico ormai debilitato e una psiche tormentata.
Comunque George era un talento unico, come fu visibile al mondo a Wembley, nella notte di ricordo a Freddy Mercury, quando fu tra i pochi a riportare in vita la voce inimitabile senza sfigurare, in una “Somebody To Love” irripetibile.