A Monza un 25 aprile tra lotta al fascismo e appello all’unità

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A Monza un 25 aprile di lotta al fascismo e di appello all'unità

MONZA – Il 25 aprile la parola d’ordine è (per l’Anpi) antifascismo e “Resistenza sempre”.
Con questo motto ha concluso il suo discorso in piazza Trento e Trieste Antonio Pizzinato, presidente onorario Anpi Lombardia. Un intervento appassionato e più volte applaudito, centrato soprattutto sulla lotta ai partiti e alle associazioni di estrema destra (con chiari riferimenti a Forza Nuova e Casa Pound), una strigliata alle istituzioni per garantire un futuro alle nuove generazioni, e la richiesta di pari diritti per gli immigrati.

“Siamo tutti uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, lingua e religione – ha ricordato questa mattina nel suo discorso  – Oggi oltre il 30 per cento dei giovani non trovano occupazione e devono migrare all’estero, centinaia di migliaia sono precari, lavorano in nero”.

Poi un riferimento al dramma dell’immigrazione , ricordando che nel secolo scorso gli italiani hanno vissuto la stessa esperienza di chi oggi giunge nel nostro Paese  alla ricerca di un futuro migliore.

Un monito preciso anche alle istituzioni affinché a sessanta giorni dalle elezioni del 4 marzo, e senza avere ad oggi ancora formato un Governo, “operino per rimuovere gli ostacoli e assicurare parità di diritti, per garantire un futuro alle nuove generazioni, e come stabilisce un articolo della Costituzione si impegnino perché vi sia pace e libertà nel mondo perché l’Italia ripudia la guerra come mezzo per risolvere i problemi”.

Poi, un chiaro riferimento alle forze nascenti (politiche e associazionistiche) di estrema destra affinché il governo intervenga, come previsto dalla legge, “nel vietare la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista”.

Un discorso moderato e unitario invece quello del sindaco Dario Allevi al suo primo 25 aprile con la fascia tricolore.

“Grazie di cuore per la partecipazione in questa giornata importante per il nostro Paese – ha esordito – Il primo pensiero va ai caduti per la Resistenza e Liberazione della nostra città e della nostra Patria. A quei giovani che hanno sacrificato sull’altare della democrazia il proprio presente per garantirci un diritto al futuro”.

Un 25 aprile senza tensioni, ma con un sentimento di riconciliazione con la storia e con le lotte che per decenni hanno diviso, in questa giornata, gli italiani. “Oggi troviamo un popolo riconciliato con se stesso nel nome della libertà – ha proseguito Allevi – Libertà che viene prima di tutto, anche delle leggi dello Stato”.

Con un riferimento al discorso dell’ultimo dell’anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ricordando un secolo dalla fine della Grande Guerra pose l’attenzione su “Quei ragazzi del ‘99 mandati in guerra nelle trincee – ha continuato Allevi – e oggi i nostri vanno al voto e sono protagonisti della vita democratica. Talvolta corriamo il rischio di dimenticare che a differenza delle generazioni che ci hanno preceduto viviamo nel più lungo periodo di pace in Europa e nel nostro Paese; non possiamo permetterci di smarrire quanto acquisto, sono condizioni che vanno difese non dimenticando i sacrifici necessari per conseguirle, non dobbiamo  vivere nella trappola dell’eterno presente. La democrazia vive di impegno nel presente ma si alimenta di memoria e di futuro”.

Un richiamo quindi all’unità. “In momenti così complessi, come quello che stiamo vivendo – ha concluso – Non possiamo disperdere l’esperienza e la memoria. Ci vogliono coraggio, fermezza e senso dell’unità, abbiamo bisogno della politica vera come impegno inderogabile da applicare”.

Applausi e commozione durante la lettura dei due interventi degli studenti delle scuole superiori di Monza, incentrate sulla figura dei combattenti della Resistenza.

Barbara Apicella

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