A voi poeti del dolore
A voi poeti del dolore
di amori intimi
– su un foglio ruvido –
e di tastiere sporche
di briciole e birra
scrivo.
C’è un mondo lontano
dalla casa che abitate,
senza finestre addobbate
di lusinghe e ammirazione.
Un universo
di pochi amici
e strade vecchie,
frantumi di paesi
e storie psicotiche.
Che ve ne fate di un trillo
ad ogni parola,
squillo di vanità?
La poesia è colla tra le mani,
un treno nuovo
che abbia forza e forza
di fare di venti mattoni
una dimora nuova.
Tiziana Fraterrigo
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