MONZA – La passione per quei mattoncini colorati è scritta nel suo Dna, nato lo stesso anno – il 1958 – in cui il mattoncino Lego (come noi oggi lo conosciamo) è stato brevettato in Danimarca. Una storia fatta di creatività, passione e tanta fantasia quella del monzese Marco Montrasio, che in queste settimane espone al Bar Moderno una riproduzione dello storico locale monzese realizzata con i mattoncini Lego.
Oltre 6mila e 500 pezzi che riproducono l’antica palazzina proprio nel cuore della città di Teodolinda, affiancata dalla riproduzione interna di un angolo della caffetteria, con i dettagli di torte, dolcetti, caffè e clienti comodamente seduti al tavolo.
Una chicca messa in bella mostra nella vetrina dello storico locale: un orgoglio per Marco Montrasio che – salito alla ribalta delle cronache nazionali per la passione per i Lego – sogna presto di allestire nella sua città una mostra con le sue riproduzioni.
Perché in questi anni Montrasio, oltre al Bar Moderno, ha realizzato anche la riproduzione dell’Arengario con oltre 6mila e 500 pezzi e il tetto che si apre a libro mostrando al pubblico un suggestivo allestimento medioevale, la facciata del Duomo che conta oltre 4mila pezzi e adesso è impegnato nella realizzazione della Villa Reale che, calcolatrice alla mano, dovrebbe contare oltre 50mila mattoncini colorati.
“La passione per i Lego è nata quando ero bambino – racconta sorseggiando un cappuccino al Bar Moderno e con la mano indicandoci orgogliosamente la sua riproduzione in mostra dietro al bancone – Poi sono cresciuto: nuove passioni, nuovi impegni anche se in realtà quella fiammella ardeva ancora fino a quando, negli anni Novanta, durante un viaggio di lavoro a Monaco di Baviera sono rimasto estasiato davanti alla vetrina di un centro commerciale che ospitava la riproduzione del centro storico realizzata con i Lego”. Marco Montrasio non ha resistito: è entrato nel negozio e acquistato una confezione dei magici mattoncini colorati.
“Non era il Lego che avevo conosciuto da bambino – continua – C’era una grande diversificazione dei prodotti, con una linea pensata anche per le bambine”. Un ritorno di fiamma e da allora non è stato difficile per la moglie Ivana e per il figlio Francesco, pensare al regalo per le varie ricorrenze.
Sotto l’albero di Natale, ma anche per compleanni, onomastici ed anniversari, Marco sa che gli verrà donata una scatola di Lego. “Ho in casa ancora diverse scatole chiuse perché non c’è lo spazio per il montaggio – rivela – Ho costruzioni in giro per casa, ma vi assicuro che ci sono appassionati che ne hanno realizzate molte di più”.
Ma l’originalità del monzese, sta soprattutto nell’aver usato la sua passione e conoscenza dei mattoncini colorati per dare forma ai capolavori che ci sono nella città di Teodolinda. Sfruttando proprio quella tecnologia che oggi permette – attraverso i mattoncini – di realizzare progetti personali e di riprodurli utilizzando i pezzi standard.
Un salto di qualità possibile grazie alla profonda conoscenza dei mattoncini, alle tante costruzioni in scatola realizzate. “In questo modo ho imparato a conoscere i pezzi – spiega – Ad acquisire manualità e tecnica di costruzione”.
Solo a quel punto si può fare il salto di qualità: usando i mattoncini per realizzare un proprio progetto, usando programmi informatici specifici, una sorta di Cad dei mattoncini. Poi, progetto alla mano, parte la realizzazione, l’acquisto dei pezzi on line e la revisione mattoncino dopo mattoncino, con quell’occhio critico di Marco e dei suoi familiari.
Facendo scoprire anche a noi che dietro alla passione per i Lego, c’è un vero e proprio universo, fatto di persone di tutte le età e di tutte le estrazioni sociali che si appassionano a realizzare progetti con quei mattoncini di plastica che non sono solo, giochi per i più piccoli.
Tanto che a Lecco, da diversi anni esiste la ItLug, associazione culturale di promozione sociale che riunisce gli appassionati dei Lego e della quale fa parte anche Marco Montrasio.
Un gruppo consolidato che organizza spesso eventi sul territorio e che nei mesi scorsi è stato protagonista anche di un’esposizione all’ultimo piano del Pirellone: in mostra nel Palazzo della Regione le riproduzioni dei monumenti più importanti della Lombardia, naturalmente usando i mattoncini colorati.
Il sogno di Marco è quello di allestire una mostra anche in città. “Sarebbe bello in una sala della Villa Reale”, conclude. Con gli occhi che luccicano dalla gioia quando ci mostra fiero il suo Bar Moderno. Altro che gioco da bambini: il Lego, a questi livelli, è riservato solo ad appassionati e addetti ai lavori.
Bravo Marco, non solo fai tornare bambini, ma soprattutto rendi omaggio e fai conoscere i gioielli della nostra città.
Barbara Apicella