MONZA – Alessio Martino medaglia di bronzo ai Campionati Europei Ifma di Muay Thai. Una sorta di olimpiadi della prestigiosa disciplina thailandese, una medaglia che vale un oro, arrendendosi al terzo round di fronte all’avversario bielorusso Maksim Petkevich, poco più che ventenne, definito dallo stesso lottatore monzese “un fuoriclasse, una furia incredibile”.
Alessio Martino oggi è tornato vincitore nella sua palestra “Brianza Fighting” di Villasanta a una settimana esatta dalla partenza per Parigi per l’importante manifestazione internazionale dove ha indossato i colori della squadra azzurra. Ma per tutta la settimana amici, parenti e soprattutto i suoi allievi hanno continuato ad incitarlo, caricarlo e trasmettergli quell’energia fondamentale per affrontare al meglio la competizione.
Non è stato facile anche perché Martino ha ricevuto la convocazione solo due settimane prima della partenza e in quindici giorni si è dovuto preparare anche fisicamente alla categoria 63,5 kg per la quale era stato reclutato. Ben 5 kg in meno rispetto ai 68,5 kg del suo peso forma, quello che aveva quando ha ricevuto l’inattesa ma tanto sperata telefonata della convocazione.
Noi lo abbiamo incontrato questa mattina, domenica 22 ottobre, nella sua palestra, poco prima di uno stage con il grande campione italiano (trapiantato a New York) Andrea Galbiati. Dopo baci, abbracci e complimenti dei suoi ragazzi ci ha raccontato quest’esperienza da incorniciare. Con gli occhi lucidi dall’emozione e quella medaglia stretta tra le mani ancora incredulo del risultato raggiunto.
“È stata un’esperienza fantastica – racconta – Un campionato continentale al quale hanno preso parte anche la Turchia e molti paesi dell’Est dove la concezione dello sport e in particolare degli sport da combattimento è molto radicata e questi eventi diventano per gli atleti importante vetrina ed elemento di riscatto. Si respirava muay thai ovunque: nelle strade e negli alberghi tutti prenotati del quartiere dove sorge il palazzetto dove si è disputata la manifestazione”.
Oltre una ventina le nazionali presenti, una cerimonia di inaugurazione molto sentita e commovente, il logo della manifestazione con i cinque mongkol della disciplina intrecciati come i cerchi olimpici a indicare i valori di questa antica arte marziale: onore, amicizia, tradizione, rispetto e fair play.
“È stata una settimana ricca di emozione – continua il campione – Già al momento della cerimonia di apertura quando ci è stato detto che noi atleti rappresentavamo l’eccellenza per il nostro Paese, per la disciplina e per il torneo”.
Non sono stati giorni facili e il destino non è stato certamente benevolo con Martino. “Il torneo aveva regole molto restrittive – precisa – Ogni mattina, fin dalla domenica, venivamo pesati per rientrare nelle categorie. Nelle due settimane precedenti gli Europei e durante tutta la manifestazione ho mangiato con il contagocce e bevuto poco o niente. Di notte dormivo molto coperto per sudare, la mattina sveglia alle sei e sempre imbaccuccato mi allenavo per perdere ulteriormente liquidi”.
Uno stress psicofisico difficile da sopportare ma Alessio, e chi lo conosce lo sa bene, è un lottatore, un guerriero che non si arrende, un “testone testardo” come lo definisce il fratello Fabio che non si abbatte e riesce sempre con la fatica e con il sacrificio a raggiungere l’obiettivo.
Mercoledì scorso la prima gara contro l’avversario turco. “Un avversario difficile da inquadrare – racconta – Normalmente lascio poco spazio e gioco all’assalto. In questo caso ho dovuto adottare una tattica diversa limitando la fase offensiva”.
Alessio Martino non si è piegato. Tutt’altro ha battuto l’atleta turco, molto più giovane, passando direttamente alla semifinale. Non ha avuto neppure il tempo di prepararsi mentalmente dovendo sul ring già il giorno dopo.
“Quella sera ho saltato la cena – aggiunge – per rimanere nella categoria del peso. Poi il giorno dopo sono salito sul ring: la condizione fisica non era ottimale ma a livello emotivo e di testa ero al top. Al primo round ho mantenuto il centro del ring, al secondo round lui ha cambiato tattica cercando di farmi perdere la posizione centrale e al terzo è stato un turbo incontenibile. Sono rimasto lucido e concentrato, ma lui era una furia incredibile, non un avversario alla pari ma uno fuori portata e lo affermo non come avversario ma come atleta. Avevo di fronte un fuoriclasse”.
Ma il vero fuoriclasse è proprio il nostro Martino che a 36 anni ha portato alto il nome dell’Italia ai campionati europei battendosi con un campione proveniente dall’Est dove questa disciplina è molto nota e praticata, dove gli atleti vengono pagati dalla federazione e dove, a differenza dall’Italia, possono anche gareggiare per la boxe.
Il nostro campione è salito sul ring portando nel cuore la frase di uno dei maggiori maestri di boxe italiani il milanese Ottavio Tazzi, che prima di ogni gara diceva ai suoi allevi “Sul ring se va alegher”. E Martino sul ring è salito carico ed entusiasta, una forma mentis che declina nella vita di tutti i giorni.
“Ero felice di essere a Parigi, di combattere contro un titano. Avevo ed ho la gioia immensa nelle vene”, commenta. Non è per lui la “paranoia dei deboli” che si fanno sopraffare dalla paura e dagli ostacoli. Tutt’altro ha affrontato a muso duro due intense settimane di preparazione sotto la guida del fratello Fabio Martino e del maestro Diego Voltolin, ha stretto denti e stomaco di fronte alle pesantissime restrizioni alimentari, ha continuato ad allenarsi e a prepararsi nei minimi particolari anche se il tempo era tiranno (“per un match ordinario la preparazione dura dalle 6 alle 8 settimane, io per andare agli Europei avevo solo quindici giorni”, precisa).
E oggi mostrandoci con orgoglio la medaglia guarda al futuro. “Voglio prendere la laurea specialistica (ha la triennale in Marketing, ndr) – conclude – E poi si vedrà. Aver partecipato agli europei è stata una bella vetrina, essere salito sul podio mi ha dato una grande visibilità internazionale. Il Muay Thai è la mia vita”.
Ma sapete qual è la prima cosa che ha fatto Alessio dopo la vittoria? “Sono corso a mangiare – ha concluso – Ero il primo ad entrare in sala e l’ultimo ad uscire. Mangiando pian piano tutte quelle prelibatezze”.
Bravo Alessio, hai mantenuto la promessa: “hai picchiato duto e sei tornato vincitore”.
Barbara Apicella