ARCORE – “Se è vero che esiste un potere, questo potere è solo quello dello Stato, delle sue Istituzioni e delle sue Leggi; non possiamo oltre delegare questo potere né ai prevaricatori, né ai prepotenti, né ai disonesti”. Così affermava il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Questo uno dei tanti pensieri, motti e riflessioni che saranno al centro della lettura scenica “Forte come la morte è l’amore” che ripercorre la vita, l’amore e il rapporto epistolare tra l’indimenticabile generale dell’Arma dei Carabinieri e la giovane moglie Emanuela Setti Carraro, trivellati il 3 settembre 1982, a pochi mesi dal matrimonio, sotto i colpi della mafia.
Un evento fatto di emozioni, amore e legalità quello che andrà in scena sabato 5 maggio, alle 17.30 nelle scuderie di Villa Borromeo (largo Vela) all’interno del Festival della Cultura di Arcore. L’evento, organizzato dall’associazione culturale Mnemosyne, ripercorre la vita e l’amore della coppia attraverso gli scambi epistolari, i racconti, le foto e le testimonianze che Ettore Radice ha pazientemente ricercato e adattato alla scena.
Non una semplice storia d’amore, ma anche un riflessione sull’Italia dell’epoca, sulle infiltrazioni mafiose e terroristiche all’interno dello Stato. Una lotta per difendere le istituzioni e la democrazia che il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (e molti altri uomini in divisa e non) hanno pagato con la propria vita.
Uno spettacolo anche per conoscere il lato privato dell’amatissimo militare; il suo amore per la giovane crocerossina, quel matrimonio celebrato il 10 luglio 1982 al quale la famiglia della sposa si oppose, non solo per la grande differenza d’età, ma anche per il pericolo al quale la giovane Emanuela Setti Carraro andava incontro, al fianco di un uomo al quale terroristi e mafiosi avevano dichiarato guerra e morte.
Lo spettacolo, diretto da Davide Mariani, vedrà salire sul palcoscenico Marco Bonanomi, Mara Gualandris, Sarah Macchi, Davide Meroni e Pierre Villa; assistenti di scena Gloria De Remigis e Marco Vimercati; tecnico di luci Valter Mangiarotti e tecnico del suomo Joushua Minotti.
L’ingresso è libero.
B. Api