MONZA – Giunta social ma non troppo. Postare sul profilo pubblico (e qualche volta anche su quello privato) di facebook le iniziative alle quale sindaco e assessori partecipano piace, ma rendere pubblica la propria agenda istituzionale assolutamente no.
Bocciata giovedì sera in Consiglio comunale la mozione presentata dal consigliere di minoranza Paolo Piffer (Civicamente) che chiedeva l’istituzione, come già avviene a Milano, dell’ “Agenda pubblica dei pubblici decisori”.
Nella mozione Piffer chiedeva di “pubblicare periodicamente, utilizzando i canali e gli strumenti già in possesso dell’Amministrazione (sito internet, social… ), l’agenda pubblica degli incontri dei pubblici decisori, di documentare l’attività ufficiale degli assessori, in particolare quella svolta nei confronti dei vari soggetti che nella società civile sono portatori di interessi specifici, siano essi di carattere economico, professionale, politico, etico, culturale o altro (per esempio le relazioni legittime di matrice lobbistica) “.
Ma il sindaco, pur essendo molto attivo su facebook, ha bocciato la proposta. Mettere in piazza i suoi appuntamenti e quelli dei suoi assessori (dei quali, peraltro, alcuni non utilizzano neppure i social) assolutamente no.
Per motivi di sicurezza, di privacy e soprattutto per quel grande rischio (oggi più che mai certezza) di essere subissato da critiche e polemiche. Pur condividendo quel principio di necessità di trasparenza alla base della proposta.
Ma i social, si sa, sono spietati e i “leoni da tastiera” non sono una razza in via d’estinzione. “La mia agenda è condivisa dalla mia segreteria ed è nota agli assessori – ha precisato il primo cittadino – Comunque le iniziative alle quali io e la Giunta partecipiamo sono divulgate, per esempio le inaugurazioni o gli incontri pubblici”.
Ma quella di Piffer era una richiesta che andava oltre. Gli incontri che avvengono a Palazzo devono essere noti a tutti (eccezion fatta per certe situazioni come per esempio gli incontri con i cittadini o quelli delicati dell’assessore ai Servizi sociali), soprattutto gli appuntamenti con le associazioni di categoria. Ma il sindaco a questa proposta si oppone.
“Se io domani dovessi incontrare Marchionne e poi a distanza di qualche mese a Monza aprire una concessionaria del noto marchio si scatenerebbe il putiferio – ha proseguito – Facebook è certamente utilissimo ma bisogna utilizzarlo con attenzione. C’è infatti il rischio che quel determinato incontro possa essere letto in chiave diametralmente opposta, con un retro pensiero violento e la ricerca della polemica che sono molto diffusi sui social”.
Poi ci sono i casi di chi, come semplice cittadino o come associazione non vuole diffondere la notizia dell’incontro con il primo cittadino.
Compatta la maggioranza con la presa di posizione del sindaco Allevi. Social sì, ma agenda aperta assolutamente no. Bocciando così la proposta di Piffer.
Che non si arrende. “Peccato, l’ennesima grande occasione persa – commenta all’indomani della bocciatura – La mozione chiedeva soltanto al sindaco, agli assessori ed ai consiglieri comunali di condividere l’agenda degli incontri istituzionali. Troppo spesso si utilizzano questi strumenti solo per ragioni autocelebrative, il loro potenziale invece è enorme ed ancora inespresso. A nostro avviso i cittadini hanno il diritto di conoscere l’attività politica dei pubblici decisori, in fondo in questi incontri si decide anche come utilizzare i soldi delle loro tasse”.
Con una critica nei confronti di quegli amministratori, che anche tra i banchi del consiglio comunale di Monza, sono poco social. “Che nel 2017 ci siano ancora politici non in grado di utilizzare certi strumenti mi lascia allibito, un politico deve essere “raggiungibile” dai suoi elettori, altrimenti si dedichi ad altro – conclude – Si sente parlare spesso di “palazzo di vetro” per rappresentare la trasparenza che servirebbe alla politica, diciamo che per ora i vetri sono ancora un po’ appannati”.
Barbara Apicella