Andrea Pennati, 10 anni di blog: con il web ha abbattuto le barriere

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MONZA – “Cari amici il web è un mezzo che non ha barriere, anzi è una cassa di risonanza per chi ha un handicap di varia natura . Credo che sia un valido appoggio per l’integrazione e per evitare l’isolamento”. Sante parole quelle scritte nel suo blog da Andrea Pennati, monzese tetraplegico che quest’anno festeggia il decennale de “La mia casa è senza barriere”, un blog ideato, realizzato e riempito quotidianamente dallo stesso Andrea. I nostri lettori già lo conoscono, e noi con piacere accogliamo l’invito di Andrea a ripercorrere i dieci anni di attività della sua creatura virtuale; quella cassa si risonanza sul mondo della disabilità e quel ponte che gli permette di comunicare, confidarsi, gioire e piangere. Anche se solo attraverso un computer.

Andrea Pennati, 38 anni, è un vulcano di idee e la sua disabilità, anche se qualche volta si fa travolgere dalla tristezza e dalla malinconia, non gli ha mai impedito di vivere appieno la vita. Anche se costretto su una sieda a rotelle e anche se, per comunicare, deve affidarsi alle nuove tecnologie.

Prima di dar vita al blog Andrea, con il supporto del papà Flavio, ha creato l’associazione “A.v.e.r – Un cavallo per amico” per offrire ai diversamente abili il supporto dell’attività equestre, offerta in maniera diversa a secondo del tipo di handicap.

Poi, però, ha capito che per raggiungere un numero sempre maggiore di persone, amici, utenti, ragazzi che come lui vivono in una condizione di disabilità, ha deciso di affidarsi alla rete. Nella rete cerca le notizie sul mondo della disabilità e le condivide, con la rete crea musica che poi invia agli amici, raggiungendo pochi giorni fa quota 95mila visite. Tante i contatti e le collaborazioni con Fondazioni, associazioni ed enti che a livello locale e nazionale di interessano di disabilità. Ma Andrea seleziona e segnala anche film, libri da leggere, trasmissioni televisive vicine al mondo dei diversamente abili. Aveva visto lungo: ad oggi il modo più semplice per comunicare è quello della rete.

Con il grande sogno di un Paese, non certo virtuale, davvero a misura di tutti: anche di chi momentaneamente o perennemente si trova costretto a muoversi sulla sedia a rotelle. Ad oggi l’Italia, ma anche Monza e la Brianza, rimane un Paese handicappato. Proprio come ha fatto emergere l’associazione Peba che settimana scorsa ha organizzato a Milano un convegno sull’abbattimento della barriere architettoniche. Numeri alla mano sono ancora tante – troppe – le barriere che ogni giorno impediscono ai diversamente abili di condurre una vita autonoma e dignitosa: buche, dislivelli, ascensori che non esistono o non funzionano, diritti negati, una burocrazia incomprensibile e in continuo cambiamento dove, troppo spesso, al buon senso si sostituiscono numeri e bilanci. Con la persona non più al centro del mondo – cosa che invece avviene ne “La mia casa è senza barriere di Andrea Pennati” – ma un cittadino che sempre più spesso deve armarsi di pazienza, una laurea in giurisprudenza o in economia per barcamenarsi tra diritti ed erogazioni, e soprattutto non vedersi riconosciuta la propria dignità; di persona che, proprio come ci ricorda Andrea “in questi dieci anni che sono con voi – scriveva nei giorni scorsi sul suo blog – ogni giorno mi date forza e amore”.

Barbara Apicella

2 Commenti

  1. Grande Andrea…
    Persone come Te meritano una più ampia visibilità perché incoraggiano e aiutano ad essere più reattivi e resilienti di fronte alle difficoltà della Vita… natyan

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