Anpi e Aned : “Basta commemorazioni al campo della Repubblica sociale di Salò”

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Lealtà e Azione replica alle accuse di Anpi e Aned

MONZA – Stop alle commemorazioni al Campo della Repubblica sociale di Salò, non solo in occasione delle celebrazioni ufficiali. A chiederlo, con un comunicato inviato al sindaco, al prefetto e al questore, sono le sezioni cittadine di Anpi e Aned che in occasione del 25 aprile, come già successo l’anno scorso, avevano organizzato un presidio all’interno del cimitero per evitare che associazioni o gruppi neofascisti organizzassero manifestazioni al Campo 62 dove riposano i militari e i civili della Rsi.

Ma nei giorni successivi alcuni militanti di Lealtà e Azione hanno depositato una corona di fiori davanti al monumento del Campo dei repubblichini. Un gesto per nulla digerito dai soci di Anpi e Aned che avevano sollecitato le forze dell’ordine a presidiare il cimitero anche nei giorni successivi al 25 aprile, per evitare qualsiasi commemorazione. Inoltre, sempre nei giorni scorsi, su alcune tombe del Campo dei partigiani sono stati rovesciati i vasi di fiori e divelto una pianta con il nastro tricolore.

“Chiediamo anche alle istituzioni e alle forze dell’ordine di adottare misure adeguate per impedire che forze che si dichiarano apertamente fasciste possano agire indisturbate nella nostra città”, scrivono nella lettera. Ricordando inoltre che la richiesta di presidiare il Campo 62, anche nei giorni successivi al 25 aprile, non è stata accolta.

“Abbiamo tempestivamente richiesto alle istituzione e ai responsabili delle forze dell’ordine di vigilare affinché fossero impedite presenze provocatorie anche nei giorni successivi al 25 aprile – si legge ancora nella missiva – Abbiamo invece le prove che i neofascisti hanno tenuto una loro manifestazione al cimitero di Monza. Infatti è stata posta una Corona al monumento dei caduti della Repubblica di Salò, con la firma di Lealtà Azione, organizzazione che fa parte della galassia neofascista di Monza”.

Poi il gesto dei vasi di fiori buttati per terra. “Contemporaneamente il campo dei partigiani, come risulta dalla documentazione fotografica, sembra aver subito atti di vandalismo – precisano – Se così fosse, vista la coincidenza con la manifestazione al Campo 62 e il danneggiamento delle lapidi dei partigiani non può essere casuale, costituirebbe una nuova e inaccettabile provocazione e, in tal caso, devono essere svolte indagini accurate perché vengano individuati i responsabili”.

Barbara Apicella

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