MONZA – Rilanciare lo stadio Brianteo facendolo vivere 365 giorni all’anno, non soltanto in occasione delle partite del Monza. A spiegarlo lo stesso ideatore e promotore, l’assessore allo Sport, Andrea Arbizzoni. “Lo stadio Brianteo non diventerà un centro commerciale – ha subito rassicurato allontanando le voci che nelle ultime settimane erano circolate – Sarebbe impensabile visto la presenza anche a poche centinaia di metri di altri due centri commerciali”.
Il bando per la gestione dello stadio sarà pubblicato a breve, ma l’idea è chiara: si a negozi (ma non di alimentari) e a ristoranti all’interno dello stadio. In questo modo non soltanto si rilancerebbe e sistemerebbe una struttura che ormai risente degli acciacchi del tempo, ma si potrebbe anche risolvere il problema del degrado in quell’angolo della città che, come più volte anche i nostri lettori ci hanno riferito, viene utilizzato come discarica a cielo aperto e alcova per trans e i loro clienti.
“Con la società di calcio Monza 1912 siamo d’accordo sulla linea per far ripartire lo stadio Brianteo che oggi per il Comune è una zavorra – precisa l’assessore –. È stato costruito nel 1989 e oggi sente il peso degli anni”.
Problemi, quella della manutenzione degli impianti, che non riguardano solo lo stadio cittadino, ma anche numerose palestre comunali dove le società si allenano.
L’assessore Andrea Arbizzoni crede molto in una seconda vita dello stadio Brianteo. Ce lo aveva spiegato in un’intervista durante la campagna elettorale: far vivere quella struttura non solo durante le partite di coppa e di campionato ma tutto l’anno.
Lo stadio ha quasi trent’anni, ci sono numerosi spazi vuoti e i parcheggi esterni sono una groviera. Una zavorra da mantenere anche per le casse del Comune.
“Rilanciare il Brianteo significa anche rilanciare quella zona della città – ha concluso – Il degrado non si combatte con le telecamere ma portando attività. Meglio una telecamera in meno e un’attività commerciale o sportiva in più”.
Barbara Apicella