Arca onlus: un incontro per spiegare il biotestamento e le cure palliative

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DESIO – Dai servizi di terapia del dolore e dalla sensibilità degli anestesisti-rianimatori, negli ultimi decenni sono nate le Cure Palliative con l’intento di farsi carico del malato nella sua totalità, sotto l’aspetto clinico, fisico, morale, sociale e spirituale. Per restituirgli qualità di vita, privilegiando la comunicazione e accompagnandolo dignitosamente “nel morire”, non “a morire” accanto alla famiglia. Portate finalmente a termine di legge, con la 38 del 15 marzo 2010, le Cure Palliative restano comunque ancora un’opportunità poco conosciuta.

La successiva e recente approvazione della legge cosiddetta sul biotestamento, n. 219 del 22.12.’17: “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”, può segnare un discreto cambiamento per il mondo delle cure mediche, in particolare di quelle per alleviare il dolore. Quali orizzonti e nuovi scenari apre questo passo legislativo? E con quali implicazioni etiche e scientifiche? Quanto è informata e preparata la società odierna nei confronti di argomenti quali biotestamento, DAT, sedazione palliativa o terminale?

Se ne discute venerdì 18 maggio alle 20.30, All’Auditorium Banco Desio, nel corso di una serata promossa da Arca Onlus che, in Brianza, da quasi 30 anni si occupa di assistenza , ricerca e cura degli ammalati terminali.

“Biotestamento, cure palliative. Un aiuto in più alla gestione dignitosa della vita” – questo il titolo dell’incontro – vedrà l’intervento di esperti di bioetica, diritto, medicina. Relatori: Lorena Forni, ricercatrice di filosofia del diritto, bioeticista, docente di teoria generale e metodi del diritto, Università Milano -Bicocca; Luciano Orsi, medico chirurgo esperto di etica; Mario Picozzi, professore associato Medicina legale, Università degli Studi dell’Insubria, direttore Centro ricerca etica clinica. Modera Giuseppe Anzani, presidente emerito Tribunale di Como e editorialista.

Sottolinea il presidente di Arca, Mario Caspani: “Il contesto sociale in cui viviamo tende a rifiutare l’idea della sofferenza e della morte. Con questo incontro, che ci auguriamo possa rappresentare un momento di arricchimento e di scambio importante, intendiamo continuare a sensibilizzare le persone sugli strumenti e sulle cure che abbiamo a disposizione per accompagnare il malato nell’ultimo tratto dell’esistenza, alleviandogli il dolore e rispettandone appieno la volontà”.

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