MONZA – EasyMonza non si ferma e continua ad essere al fianco di Sergio Bramini con la petizione on line indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per scongiurare che lo sfratto, ieri sventato solo grazie all’ingente mobilitazione di massa, venga annullato.
Lanciata pochi giorni fa sulla piattaforma www.change.org, la petizione ha raggiunto quasi 22mila firmatari con tantissime condivisioni e portando all’attenzione della rete (non solo quella brianzola) l’assurda vicenda dell’imprenditore monzese fallito a causa dello Stato.
Ieri una delegazioni del gruppo facebook EasyMonza era presente al presidio testimoniando sensibilità nei confronti di Sergio Bramini, un’ennesima dimostrazione che la rete non è soltanto virtuale ma, al bisogno, è in grado di trasformarsi in un aiuto reale e concreto.
EasyMonza fin dall’agosto dell’anno scorso ha seguito le vicende di Sergio Bramini, imprenditore nel settore dei rifiuti che attende dallo Stato 4 milioni di euro. Pur di non licenziare i suoi 32 dipendenti, certo che la Pubblica Amministrazione lo avrebbe pagato, ha ipotecato la sua villa di Sant’Albino e i suoi uffici. Ma così non è stato e la sua villa è finita all’asta con Sergio Bramini che ieri ha seriamente rischiato di finire in mezzo a una strada con la moglie, i tre figli e la nipotina.
A questo punto il grande cuore della rete ha deciso che non si poteva mollare la presa. Solo la mobilitazione popolare ha salvato Bramini dallo sfratto (rinviato in zona Cesarini solo per motivi di ordine pubblico); questa mobilitazione EasyMonza la proseguirà invitando, chi ancora non lo ha fatto, a firmare la petizione e assicurando a Sergio Bramini la presenza dei suoi componenti il 1 giugno, data in cui Sergio Bramini – come annunciato ieri – dovrà abbandonare la sua abitazione.
Nel frattempo la vicenda dell’imprenditore monzese è diventata un caso nazionale e in molti si stanno organizzando per aiutarlo, anche economicamente, affinché non sia costretto ad abbandonare la sua casa. Quella casa che, come ha ricordato più volte Bramini al nostro giornale “è il frutto di anni di sacrifici e di lavoro”.
Barbara Apicella