Non è un segreto: il settore del gioco online vive un periodo di boom incredibile. E lo dicono i dati. Secondo i dati raccolti dal sito specializzato CasinoNoAAMS, infatti, nel solo mese di aprile 2022 si è registrato un record.
Sono stati circa 1.803.963 i milioni di giocatori attivi. La raccolta ha superato i quattro milioni di euro. In un solo mese sono stati aperti oltre 380.000 conti nuovi. Indicative, queste cifre, per far capire lo stato di salute del settore. Che sta vivendo il suo boom, certo figlio anche del periodo che ha caratterizzato il Paese per circa due anni, legato al Covid-19 e ai cambi di abitudine che ha prodotto.
Restrizioni, lockdown, limitazioni hanno incentivato l’intrattenimento online. Ma il successo del segmento online parte da lontano, dal 1994 per essere precisi: The Gaming Club è stato il primo ed autentico casinò online, voluto da Microgaming, non a caso una delle software house più importanti in attività.
Microgaming è nata proprio nel 1994, nell’isola di Man. Nel 1998 è stata la prima casa produttrice a lanciare una slot con jackpot progressivo, con il celeberrimo Cash Splash. Le slot a jackpot progressivo furono una novità, poiché differenti dalle altre per via del fatto che il jackpot si accumula tramite giocate di più dispositivi collegati tra di loro da un server.
Microgaming è centrale nell’evoluzione dei casinò online. Anche perché è sempre dall’sola di Man che nel 2004 venne sviluppato il primissimo software per casinò mobile. Grazie anche ad una modifica normativa parecchio vantaggiosa: nel 1994 infatti l’azienda cavalcò l’onda della svolta legislativa con il Free Trade & Processing Act, legge varata tra Antigua e Barbados che andava a regolare per la prima volta il gioco d’azzardo online. Fu dunque lo stato del Mar dei Caraibi a concedere licenze nazionali ad ogni impresa che voleva avviare casinò online. Nel 1995 fu invece la volta di CryptoLogic, azienda informatica capace di elaborare protocolli criptati per le transazioni finanziarie virtuali.
Quest’ultimo protocollo venne utilizzato su InterCasinò nel 1996. Nello stesso anno sorse un’altra commissione di gioco nella riserva indiana canadese, a Kahnawake, che rilasciò alcune licenze per il business del gioco d’azzardo su internet. A fine 1996 erano circa 15 i siti con giochi. Sarebbero poi diventati 200, prima del 1998.
In Italia la novità dei casinò online è arrivata in ritardo, colpevolissimo. Precisamente nel 2011, quando l’ultimo governo Berlusconi varò la regolarizzazione dell’intero settore. Fu il decreto di Ferragosto che rese legali i primi casinò online, pur con qualche limitazione. Al netto di tutto, il gettito fu immediato: cinque miliardi di euro, anche senza slot. Ciò ha reso la crescita del settore lenta e in ritardo. Prima del Covid, prima del boom che ne ha invece innalzato prospettive e margini da qui al prossimo decennio.