MONZA – Lasciamo alle generazioni future un quartiere più vivibile, con più verde, più spazi alla scuola e alla cultura, più servizi sociali, senza dimenticare il passato. Salviamo l’ex buon Pastore dalla cementificazione.
Questo l’accorato appello lanciato attraverso una petizione on line per raccogliere le firme da consegnare al sindaco Dario Allevi affinché blocchi il progetto previsto dal Pgt e approvato dall’amministrazione Scanagatti di trasformare lo storico convitto religioso, oggi ormai rifugio di senzatetto a pochi passi dal centro, in una serie di palazzi, spazi commerciali ed uffici con l’utilizzo di quasi 3 mila metri quadrati di nuovo suolo.
Una richiesta di azzeramento di consumo del suolo e soprattutto di tutela di quella grande area verde storico-artistica che circonda questo pezzo di storia cittadina quella lanciata attraverso questa petizione.
L’ex Buon Pastore appartiene infatti alla memoria di Monza anche se oggi, a tredici anni dalla vendita dell’area dall’allora Istituto Religioso Buon Pastore al privato si trova in uno stato di degrado e di abbandono.
L’area è ubicata proprio attorno al polo scolastico Frisi-Mosè Bianchi-Hensemberger, tra le vie Cavallotti e Pellettier, immersa nel verde di ex-giardini e orti.
L’area, come si legge sulla petizione “Fu venduta dall’Istituto religioso Buon Pastore nel 2004 ad un privato, che aveva avviato alcuni lavori all’interno della struttura, in attesa di approvazione del progetto di ristrutturazione dell’area. L’ex convitto religioso verrà completamente deturpato e si presenterà con un’area ‘per terziario/commerciale, residenziale’ (residenziale 80% e compatibili 20%), oltre ad un parco, che dovrà essere ceduto al Comune di Monza insieme alla villa storica completamente restaurata,con l’approvazione della Soprintendenza delle Belle Arti. Secondo i progetti approvati , la chiesa annessa alla villa gentilizia del XIX secolo diventerà uno splendido negozio, tra palazzi, uffici e spazi commerciali!! In particolare si prevede il riuso delle aree attualmente edificate per una superficie pari a 14.192 m2, di cui 2.903 m2 sono di nuovo consumo di suolo”.
Negli ultimi anni l’area ha subito gravi danni a causa di diversi incendi, spesso provocati dai falò dei disperati che tra quei ruderi si rifugiano.
Per firmare la petizione è possibile collegarsi cliccare qui