Cancro al San Gerardo: il primo aiuto si chiama fare gruppo per la solidarietà

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Cancro al San Gerardo
Cancro al San Gerardo

Cancro al San Gerardo: un muro terribile, difficile da superare, ma grazie all’intervento di Cancro Primo Aiuto e della Fondazione don Giulio Farina, da oggi il Day Hospital Oncologico dell’Ospedale San Gerardo di Monza ha un ambiente più accogliente e con una fruibilità per i pazienti nettamente migliore.

Se n’è parlato mercoledì 3 ottobre allo Sporting Club di Monza con Matteo Stocco, direttore generale del San Gerardo, Paolo Bidoli, direttore  reaparto Oncologia, Paolo Perego della Fondazione don Giulio Farina e Nicola Caloni vicepresidente di Cancro Primo Aiuto. Presenti inoltre il sindaco di Monza, Dario Allevi, e i rappresentanti brianzoli al Pirellone, il vicepresidente Fabrizio Sala e l’assessore Sport e Giovani,  Martina Cambiaghi.

Con un breve filmato, si è spiegato quanto realizzato al Day Hospital Oncologico del San Gerardo. Colonnine per ogni letto, in modo che il paziente in chemioterapia possa interagire con il personale. Installati un paio di televisori nel salottino e nella sala d’aspetto del reparto e appese foto lungo le pareti dei corridoi del reparto.

Il tutto è stato realizzato in tempi brevissimi (poco più di un mese) e con una spesa che, a preventivo, era di 100mila euro.

«Il Day Hospital oncologico di Monza è composto da 34 posti accreditati ed è uno dei più grandi della Lombardia – ha ricordato il dottor Bidoli. Si tratta di 26 poltrone e 8 letti per  terapie di maggior durata. Qui, ogni anno, forniamo oltre 27mila prestazioni tra visite e MAC come le chemioterapie, e vengono ricoverati circa 450 pazienti».

«Ci facciamo carico delle terapie per curare il cancro – ha spiegato Stocco – E siamo riconosciuti come un’eccellenza. Ma per fortuna ci sono associazioni come Cancro Primo Aiuto e la Fondazione don Giulio Farina che sono pronte a cogliere anche altre esigenze dei pazienti e a trovare le soluzioni più adeguate».

Tutti hanno poi sottolineato come la collaborazione tra associazioni di volontariato sia la strada migliore per aiutare sempre più malati. «Non è scontato che due associazioni del terzo settore si mettano insieme per uno scopo come questo», ha infatti sottolineato Perego.

«Se c’è un progetto in cui crediamo, non ci tiriamo indietro – ha detto Caloni – Il nostro intento è sempre quello di aiutare i pazienti ad affrontare meglio la malattia. E gli interventi realizzati con la Fondazione don Giulio Farina al San Gerardo hanno raggiunto questo scopo».

«Qui vediamo realizzata concretamente la filosofia del prendersi cura del paziente che tanto sta a cuore a Regione Lombardia – ha evidenziato l’assessore Cambiaghi – Pur in una situazione difficile e dolorosa, sono convinta che i pazienti apprezzeranno questi vostri interventi che gli permettono di affrontare con minori disagi la malattia».

«Ancora una volta riuscite a rispondere in modo encomiabile a una necessità che va al di là delle necessarie terapie mediche – ha concluso Sala – Sapete cogliere bisogni che magari la sanità pubblica non contempla e coinvolgete la comunità per risolverli. Regione Lombardia non può che supportare questo modello che funziona perché crea benessere per i nostri cittadini».

 

 

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