POGNANO – Indagini a tutto campo per l’uomo trovato carbonizzato nell’auto in paese nella notte tra domenica e lunedì. Gli inquirenti, però, dopo tutti i rilievi effettuati sul posto, sono sempre più propensi a credere al suicidio. Violento, decisamente violento da far rabbrividire anche chi ne viene a conoscenza, ma tutto sembra portare a quella conclusione.
Nel frattempo, però, bisogna dare anche altre risposte. La prima: chi è quell’uomo trovato carbonizzato all’interno della Fiat Panda in quello sterrato che si affaccia sulla strada provinciale 127. L’auto risulta intestata a un operaio di 41 anni che vive in Val Brembilla e che, proprio da domenica sera, ha fatto perdere le sue tracce.
Soltanto l’esame del Dna potrà dare la certezza che sia effettivamente lui. Di certo è comunque singolare il fatto che abbia deciso di percorrere una trentina di chilometri per trovare un posto dove togliersi la vita.
Era uscito domenica dicendo a sua madre che aveva un appuntamento per cena. Difficile al momento stabilire se si è visto effettivamente con qualcuno. Le indagini hanno subito considerato la possibilità dell’omicidio, visto il modo cruento, ma i Carabinieri della Scientifica del Nucleo investigativo di Bergamo sono portati a escludere che altre persone si siano avvicinate alla Panda in quel terreno.
Nei prossimi giorni, intanto, all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo sarà effettuata l’autopsia sul cadavere dal medico legale Yao Chen dell’Università di Pavia.