“Caro Presidente ti scrivo per salvare Bramini”: Easy Monza si rivolge a Mattarella

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"Caro Presidente ti scrivo per salvare Bramini": Easy Monza si mobilita

MONZA – “Caro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella serve il Suo aiuto per Bramini, per ridare fiducia ai cittadini, imprenditori e non”. Così inizia la lettera che questa mattina Paolo Meregalli, amministratore e anima insieme ad altri amici del gruppo facebook Easy Monza, ha scritto al Presidente della Repubblica.

Una lettera inviata al Capo dello Stato attraverso il sito della Presidenza, in cui si chiede aiuto per Sergio Bramini, l’imprenditore monzese fallito a causa dello Stato.

Fin da subito il gruppo facebook “Easy Monza” ha preso a cuore la vicenda di Bramini: lo scorso 16 aprile era presente con numerosi utenti al presidio per evitare lo sloggio (poi rinviato per motivi di ordine pubblico), poi la mobilitazione in rete con la creazione di una petizione on line sulla piattaforma change.org che ha raccolto oltre 33mila firme.

Una vicinanza costante e la promessa che il 18 maggio gli utenti di “Easy Monza” ci saranno ancora in via Sant’Albino 22 per evitare, per l’ennesima volta, che Sergio e i suoi familiari vengano messi in mezzo a una strada.

Adesso una lettera, nata da un’idea di Cristina Bega Oliva, indirizzata direttamente al presidente Mattarella. “Come è possibile che non si possa trovare una soluzione, solo un po’ di tempo, perché Bramini chiede solo un po’ di tempo per saldare il suo debito senza che lo Stato si porti via la sua prima casa dove vive con la famiglia – scrive Meregalli nella lettera – Perché non si applica la legge “anti suicidio” (legge 3 del 2012). A leggere la sua storia ci sono anche un sacco di aree buie su tutte quelle figure istituzionali che avrebbero dovuto svolgere il loro lavoro di rappresentanti della Legge e dello Stato forse in modo differente. Perché non si vuole fare luce su una vicenda tanto assurda?”.

Si chiede un intervento diretto del Presidente della Repubblica, perché come ha ricordato anche Meregalli nel post sul gruppo Easy Monza annunciando la missiva appena inviata a Mattarella “si possa continuare a credere nello Stato”.

Nella lettera viene riassunta la vicenda di Sergio Bramini: un imprenditore che ha lavorato per la pubblica amministrazione nel settore della raccolta rifiuti e che non è stato pagato dai Comuni vantando un credito di 4 milioni di euro. Per evitare di chiudere l’azienda e di lasciare senza un lavoro i suoi 32 dipendenti ha ipotecato casa e uffici, nella speranza che lo Stato saldasse il suo debito. I soldi non sono mai arrivati, Bramini nel 2011 è fallito e tra pochi giorni verrà sloggiato dalla sua villa che verrà messa all’asta per un valore molto inferiore a quello stimato dalla banca.

“Perché dobbiamo vedere un imprenditore onesto subire questa ingiustizia? – si legge nella missiva a Mattarella – Un imprenditore che non dice “non voglio pagare” ma semplicemente dice datemi il tempo di rientrare del debito, semplicemente dice non svendete la mia casa, venduta correttamente sul mercato mi darebbe la possibilità di chiudere il debito e di risparmiare qualche cosa per poter continuare” e si chiede: “C’è una legge che vieta il pignoramento della prima casa: perché nel mio caso non viene applicata? Questo è il prezzo che deve pagare chi ha deciso di uscire allo scoperto e di dire la verità?”.

Poi un accorato appello al Presidente Sergio Mattarella. “Per favore, faccia in modo che non avvenga ! – conclude – Per favore, facciamo in modo che i cittadini onesti possano continuare a fidarsi e a credere in uno Stato che in questa vicenda sembra troppo assente da un lato e troppo presente dall’altro”.

Intanto continua la petizione on line (https://www.change.org/p/non-portate-via-la-casa-a-sergio-bramini) che sta raccolgiendo un grande consenso.

Barbara Apicella

3 Commenti

  1. Ma porca miseria Presidente Mattarella, ma ogni tanto un atto di solidarietà per l’ennesima Ingiustizia Italiana vogliamo mostrarlo? È possibile che anche questa volta i nostri cari magistrati non sono capaci di giudicare in maniera coerente, giudice ma lei c’è l’ha un cuore, lei non deve fare favori deve solo essere giusto , Italiani stringiamoci intorno a questa famiglia

  2. Vivo una situazione analoga…ma avendo perso il lavoro. Non hanno pieta’! Una famiglia gettata per strada senza alcuna volonta’ di accomodamento. Mi vendono casa all” asta a 180.000 € a fronte di 450.000 € da me acquistata…ed un debito di 150.000 € ( mutuo residuo ). Questa e’ usura…prima ancora che un’ ingiustizia. I soldi della banca valgono piu’ dei miei! Una vita di sacrifici…non mi rimarra’ nulla! Sarebbe sufficiente una legge che non permettesse di svendere le prime case a meno del 10% del loro valore di mercato…pagare il debito e col resto tornare a vivere…piuttosto che morire ogni giorno di piu’! Credetemi…e’ umiliante…si e’ trattati come spazzatura…e la banca col 30% di credito sul valore della casa. ..diventa proprietaria e ti sbatte fuori con moglie…figli…ed un cane. Dov’ e’ lo stato…la goustizia? Vorrei diventare un delinquente…perche’ a questo la ” legge” ti conduce…

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