l casinò, come oggi lo si intende, fa parte della cultura popolare con le illimitate immagini ad esso associate. È del tutto evidente, infatti, come sia un luogo da lungo tempo oggetto di rappresentazioni nelle più svariate forme di espressione, si tratti di film, libri, musica o videogames. In tutte le circostanze che lo vedono protagonista, i tratti salienti del casinò sono ricorrenti e ben riconoscibili: luci, rumori, suoni, personaggi, non è sbagliato dire che persino per chi non abbia mai messo piede in un casinò sia abbastanza facile immaginarne uno. La narrazione è talmente vasta e variegata che, col tempo, si sono formate persino delle leggende relative a curiosità o aneddoti particolari. Alcune veritiere, altre meno, ma tutte testimoniano di come il casinò e ciò che vi gravita intorno siano in grado di suscitare un fascino fuori dal comune.
Per esempio, si tende a dare per assodato che il primo casinò del mondo sia stato aperto a Venezia nel diciassettesimo secolo. Per quanto questo sia in linea di massima vero, non tiene conto di molti aspetti: i primi luoghi riconducibili a un casinò sono testimoniati fin dall’epoca romana, e nel corso del medioevo esistevano locali analoghi noti come baratterie. Ciò che risale alla Venezia del 1638 sono, invece, le prime notizie certe del Ridotto di San Moisè. Il ridotto era l’anticamera di un teatro, nella quale gli spettatori impiegavano giocando i tempi morti, e col tempo divenne noto come casino, inteso come piccola casa: quello di Palazzo Dandolo a San Moisè, oggetto persino di raffigurazioni artistiche, divenne l’antenato di quello ancora oggi operativo sul Canal Grande, che quindi ne ha ereditato la fama di casinò più antico del mondo.
Nella cultura popolare, invece, la patria dei casinò non può che essere una delle città più iconiche degli USA: Las Vegas. Proprio la sua fama porta spesso a pensare che la città debba la sua stessa esistenza ai casinò, vista anche la sua collocazione nel deserto del Mojave; in realtà, quella che diventò Las Vegas vede le sue origini molto più in là nel tempo. La zona venne esplorata dagli spagnoli nel 1829, ai quali si deve il nome che fa riferimento a dei prati alimentati da tipici affioramenti d’acqua. Nel 1855, con il passaggio del territorio dal Messico agli Stati Uniti, venne costruito un forte che fungesse da stazione di posta per le carovane dirette a Ovest e come base per alcuni missionari mormoni. Nel 1905 venne fondato un villaggio per dare supporto alla linea ferroviaria che nel frattempo era stata fatta passare nei pressi, e nel 1911 il villaggio venne dichiarato città: solo in seguito questa divenne la città dei casinò oggi nota in tutto il mondo.
Una fra le leggende più diffuse è quella che riguarda la roulette, uno fra i giochi da casinò più noti: secondo una comune credenza la nascita della stessa sarebbe da attribuire nientemeno che a Pascal, il noto matematico e fisico francese. In realtà, il trattato sulla roulette di Pascal fa riferimento al nome con cui in francese veniva indicata una particolare curva, oggetto degli studi dell’autore che si era impegnato in alcune ricerche sul moto perpetuo. E sempre di leggenda metropolitana è anche il caso di parlare per quanto riguarda Marco Polo, che avrebbe introdotto le carte da gioco a Venezia e da lì in Europa di ritorno dal suo viaggio in Cina. In realtà, per quanto verosimile che le carte da gioco siano state introdotte proprio in Cina a seguito della scoperta della carta, il loro arrivo in Europa è da ricondurre piuttosto ai contatti con il vicino Oriente, molto frequenti data la vivacità degli scambi commerciali dell’epoca fra le sponde del Mediterraneo.
Infine, un’altra diffusa credenza è quella che vede protagonista Sean Connery in Italia, e precisamente al Casinò di Saint-Vincent in Valle d’Aosta. Nel 1963 l’attore scozzese, ormai noto in tutto il mondo come il volto cinematografico di James Bond, si rese protagonista di una giocata al Casinò di Saint Vincent, in Valle d’Aosta. Infatti, si racconta che sarebbe stato in grado di replicare le gesta del famoso agente segreto vincendo alla roulette per tre volte di fila puntando sullo stesso numero, il 17. A rendere la storia inverosimile, tuttavia, non ci sono solo le bassissime probabilità che l’evento possa accadere o che, a seconda delle testimonianze, le vincite di fila siano state due o tre: il fatto è che la giocata che sarebbe stata emulata, presa dalla famosa scena di Bond al tavolo della roulette, è stata messa in scena in Diamonds are Forever, che è uscito nei cinema solo nel 1971. Quale che sia la realtà, in ogni caso, l’annedoto dice molto sul fascino che un luogo come il casinò è in grado di esercitare.