BIASSONO – Una seconda chance non la si nega a nessuno. È per questo motivo che Giorgio Piacentini è stato reintegrato al suo incarico di comandante della polizia locale dopo il demansionamento (anche economico) di un anno in seguito alla pubblicazione sul suo profilo facebook di una foto mentre indossa la divisa delle SS.
È lo stesso sindaco Luciano Casiraghi che ai microfoni di Brianza Channel ha spiegato perché ha “perdonato” Piacentini reintegrandolo dall’inizio del 2018 ai vertici del comando.
Il primo cittadino, infastidito dalla polemica sollevata dall’Anpi di Biassono, ha deciso di chiarire una volta per tutte il perché di questa decisione – condivisa con la Giunta – e soprattutto ribadendo che il comandante ha certamente sbagliato ma non è un nazista.
Una precisazione che, peraltro, lo stesso Piacentini fin dall’inizio dello scandalo ha ribadito, spiegando che è un appassionato di rievocazioni storiche e che quelle divise le indossa durante le manifestazioni.
Le critiche hanno infastidito il sindaco Luciano Casiraghi che per l’Anpi nutre profondo rispetto. “Usare l’Anpi Biassono per attaccare l’amministrazione comunale è da negligenti – commenta ai microfoni di Brianza Channel – E lo dico non da sindaco ma di alpino, i cui valori principali sono patria, onestà, correttezza e spirito di sacrificio”.
Il primo cittadino sapeva che la sua scelta non sarebbe stata da tutti accolta favorevolmente, ma il cavalcare la vicenda da un punto di vista politico non gli è piaciuta. “Piacentini ha commesso una leggerezza e l’ho subito ripreso – precisa – non poteva permettersi di fare quello che ha fatto, ma quando si sbaglia si paga e lui ha pagato perdendo il comando per un anno”.
Una pena che, però, non può essere a vita: dopo il demansionamento di un anno il sindaco Casiraghi (appoggiato dalla Giunta) ha deciso di dargli una seconda possibilità. Anche se, ricorda, sarà un osservato speciale: vietate quindi altre leggerezze (il comandante ha chiuso anche il suo profilo facebook), il borgomastro non gliele perdonerà più.
Seguendo l’antica locuzione latina: errare humanvm est, perseverare autem diabolicvm, sbagliare è umano perseverare è diabolico.