MONZA – Il Tribunale fallimentare di Monza anticipa al 18 maggio lo sfratto di Sergio Bramini, ma il senatore Gianmarco Corbetta non si arrende e tenta il tutto per tutto affinché, eleggendo il suo domicilio parlamentare nella villa di Sergio Bramini, rendendola quindi inviolabile, l’imprenditore non debba sloggiare.
“Nei prossimi giorni scriverò al Presidente del Senato, Alberti Casellati – scrive in un post sul facebook – per chiedere che investa del caso la Giunta delle Elezioni e delle Immunità Parlamentari, affinché si esprima sull’inviolabilità del mio ufficio parlamentare di Monza e chieda al Tribunale di Monza, nelle more di questa giudizio, di sospendere i provvedimenti nei confronti di Bramini. Qualora la Giunta, non ancora costituita, dovesse darmi ragione, sarà la Corte Costituzionale a doversi esprimere in merito al conflitto di attribuzioni di competenze tra poteri dello Stato che si è venuto a creare”.
Nei giorni scorsi anche Andrea Crippa, deputato della Lega, ha seguito la via del collega pentastellato scegliendo l’abitazione di via Sant’Albino 22 come sede dei propri uffici parlamentari. Questa mattina, inoltre, il giovane deputato del Carroccio ha annunciato, sempre sui social, la sua volontà a rivolgersi di persona al prefetto di Monza (che una settimana fa aveva garantito a Sergio Bramini altri 45 giorni di permanenza nella su abitazione) confermando la vicinanza e l’impegno del suo partito a risolvere la vicenda.
Intanto prosegue anche la mobilitazione civile: in questo momento è in corso a Lissone una cena organizzata dall’imprenditore brianzolo Gian Luca Brambilla per raccogliere fondi per acquistare la casa di Sergio Bramini permettendogli di continuare a vivere nella sua abitazione con i familiari, e prosegue su change.org la petizione on line promossa dal gruppo facebook Easy Monza che ha quasi raggiunto 25mila firme.
B. Api