Le città d’arte? Belle. Anzi, da sogno. Tutto il mondo ce le invidia. Ma il turista straniero, quando viene in vacanza in Italia, viene sempre di più anche per gustare le nostre prelibatezze enogastronomiche. Lo rivela la ricerca ‘Il turismo enogastronomico, driver della promozione del territorio a livello nazionale e locale’, promossa da Fiera Milano Spa e dall’Osservatorio di Bit, la Borsa Internazionale del turismo in programma dall’11 al 13 febbraio Fieramilanocity, e Mico.
“Non conoscevo il dato nello specifico – commenta Fabio Mondini, delegato di Monza e Brianza dell’Ais (Associazione italiana sommelier) nonché imprenditore nel settore del food and beverage – ma non mi stupisce. La gastronomia è sempre stata un fiore all’occhiello per il nostro Paese. Il mondo del vino, però, ha fatto passi da gigante in termini qualitativi, facendo scoprire tutti quei vitigni che non avevano mai oltrepassato i nostri confini, offuscati dai grandi nomi, e tuttavia davvero da gustare. Soprattutto in abbinamento alla nostra cucina”.
Dalla ricerca emerge che il 75% dei viaggiatori sceglie come meta di vacanza una destinazione rinomata per il cibo e l’impatto economico del settore è rilevante: il food & beverage rappresenta circa il 25% delle spese di ogni turista e può salire fino al 35%, cui si aggiunge l’indotto. Molti sono coloro che dichiarano di comprare in viaggio prodotti enogastronomici da portare a casa ed altrettanti quelli che continueranno a farlo una volta rientrati in patria. Il 59% dei turisti stranieri acquisterà cibo italiano e il 54% vino.
La riconoscibilità del marchio Italia e dei prodotti italiani fa da traino anche per le esportazioni agroalimentari: nel 2017 il volume ha superato i 40 miliardi di euro, con una crescita di oltre il 70% nell’ultimo decennio Un impatto che è però anche qualitativo: il turismo enogastronomico caratterizza la destinazione, valorizza le mete meno note, contribuisce alla destagionalizzazione e favorisce la fidelizzazione dei viaggiatori.
Per il Censis (2017) sono 13,7 milioni gli italiani che nel 2016 hanno fatto vacanze o gite giornaliere enogastronomiche, per un giro d’affari complessivo stimato da Città del Vino (2017) in circa 2,5-3 miliardi di euro, con prospettive di crescita. Non solo. Favorisce anche abitudini salutiste, con una maggiore attenzione per i cibi naturali. Viaggiatori che scelgono le destinazioni e quindi dove mangiare o acquistare prodotti consultando il web.
Dopo gli Stati Uniti, l’Italia è il Paese più cercato per le recensioni di ristoranti e tre destinazioni italiane, Firenze (15/ma), Milano (16/ma) e Roma (25/ma), sono tra le 25 di maggiore appeal enogastronomico.