MONZA – Una maledizione si abbatte sul bando per la concessione dello stadio Brianteo: a ottobre un errore di forma nella redazione del documento aveva fatto slittare di un mese il bando, questa volta la “mancanza” di un euro ha fatto perdere al Calcio Monza, per i prossimi 45 anni, la gestione dello stadio e del Monzello.
Ha davvero dell’incredibile la vicenda del bando per la gestione del Brianteo: il Calcio Monza a novembre ha presentato un bando di 10 mila euro (precisi) di canone annuale per la gestione dello stadio cittadino e del Monzello. Una cifra esattamente uguale a quella della base d’asta del bando comunale: un fallo da espulsione, rimanendo nel gergo calcistico, che è costato caro alla squadra cittadina. Sarebbe infatti bastato un euro in più per aggiudicarsi la gestione dello stadio e dei campetti di via Ragazzi del ’99.
Una buccia di banana che è costata cara alla società calcistica monzese, unica peraltro a presentarsi all’asta. Il primo a rimanere senza parole è l’assessore allo sport (oltre che grandissimo tifoso del Monza) Andrea Arbizzoni che ancora non crede a quanto accaduto. “Una disattenzione che ci ha lasciato basiti – ha commentato – Il bando non è stato letto bene, sarebbe bastato anche solo un euro in più”.
Perché in ballo non ci sono solo lo stadio e i campi d’allenamento ma anche, e soprattutto, il rilancio della struttura di via Stucchi: non un semplice stadio, ma un vero e proprio centro polifunzionale con negozi, ristoranti e aree sport come nei maggiori stadi del nord Europa.
Ma per quella leggerezza il grande progetto resta in panchina. Almeno per adesso. “Peccato – continua Arbizzoni – Adesso valuteremo se presentare un nuovo bando, oppure pensare ad altre soluzioni”. Tempo fa si vociferava infatti la volontà della società sportiva di acquistare direttamente lo stadio sulla falsa riga dei colleghi dell’Atalanta.
Se nel settore amministrativo il Calcio Monza ha fatto la figura del dilettante, sul campo i biancorossi si distinguono. “Sul campo non molliamo”, conclude Arbizzoni.
Barbara Apicella