MONZA – Arbizzoni congela le consulte e i vecchi parlamentini di quartiere insorgono proclamando l’autoconvocazione. Non è ancora chiaro se aderiranno tutte e dieci all’invito circolato poche ore fa su whatsapp che esorta a partecipare il 24 novembre alle 21 al Centro civico di via Buonarroti all’autoconvocazione delle consulte di quartiere.
Un gesto provocatorio contro la linea, adottata dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Dario Allevi, di lasciare per il momento in stand by queste attività. Anche perché, ad oggi, sul sito del Comune nella pagina dedicata alle consulte non ci sono aggiornamenti su nuove convocazioni. L’ultima per la Consulta San Donato-Regina Pacis che si riunisce nel Centro civico di via Buonarroti è ferma a settembre.
Una prima domanda di incontro e confronto, anche con l’amministrazione, era arrivata nei giorni scorsi dalla Consulta Libertà che aveva inviato un’email – con in copia anche l’assessore alla partita Andrea Arbizzoni – chiedendo un incontro pubblico per definire quello che ne sarà di questi enti e dei progetti portati avanti nel corso degli anni della Giunta Scanagatti.
Una richiesta di confronto (individuando anche come possibile data utile quella del 27 novembre alle 21 nel Centro civico di viale Libertà) quella avanzata dalla Consulta dopo che, annullata la convocazione dello scorso 18 settembre, il gruppo non si è più riunito. Sul futuro di quelle che sono l’eredità degli ex parlamentini di quartiere ormai si discute da tempo.
L’assessore alla Partecipazione Andrea Arbizzoni le ha momentaneamente lasciate in stand by, mentre l’assessore Piefr Franco Maffè ha messo in dubbio la possibilità di realizzare i progetti del Bilancio partecipativo 2017 (che hanno visto le dieci consulte molto attive) per mancanze di fondi.
Da qui la decisione della Consulta che si riunisce al Centro civico di viale Libertà di chiedere chiarimenti in merito al presente e al futuro di questi gruppi di lavoro. Una lettera invita a firma di componenti della Consulta con la quale si chiede la convocazione di una nuova assise per portare all’ordine del giorno diversi argomenti molto sentiti nel quartiere e tra i quali anche lo stato delle opere della prima edizione del Bilancio Partecipativo, la situazione dei progetti vincitori della seconda edizione del Bilancio Partecipativo, il futuro delle consulte.
Nessun intento polemico, precisano nell’email. “L’incontro del 27 novembre non è da intendersi come autoconvocazione e non ha nessun intento polemico ma nasce dalla necessità degli aderenti alla Consulta ad un chiarimento e confronto”.
Il futuro delle consulte fa discutere molto: non solo il Pd che aveva investito parecchio in questo strumento ma anche le associazioni, gruppi e cittadini che hanno partecipato, usando spesso gli incontri anche come strumenti per far giungere alle istituzioni le segnalazioni di problemi e necessità del quartiere.
B.Api