MONZA – “Ho deciso di scegliere come sede del mio ufficio parlamentare l’abitazione di Sergio Bramini, imprenditore brianzolo che rischia di perdere la propria casa e finire in mezzo a una strada per colpa dello Stato ladro che non paga i debiti! Una storia vergognosa e paradossale. Forza Sergio, io e tutta la Lega saremo al tuo fianco in questa battaglia di giustizia e dignità”. Così Andrea Crippa, deputato della Lega Nord, annunciando l’invio della lettera indirizzata a tutte le autorità e agli enti preposti che si stanno occupando della vicenda.
“In detto immobile – scrive Crippa – il sottoscritto e i collaboratori personali si recheranno personalmente per svolgere il mandato parlamentare sul territorio e presso il medesimo immobile verrà conservato materiale riferibile all’attività parlamentare del sottoscritto”.
“E’ la libertà di svolgimento delle funzioni del parlamentare – aggiunge l’esponente del Carroccio – espressione della sovranità attribuita al popolo e rappresentante della nazione tutta, il quale deve essere messo in condizione di esercitare il proprio mandato senza interferenze di sorta, in specie da parte degli altri poteri dello Stato. Alla luce dei principi e dei beni protetti, ogni azione che preveda la intromissione da parte di terzi nel suddetto domicilio, per perquisizioni personali o domiciliari, e ispezioni personali, o anche atti di sequestro o di esproprio, dovrà essere soggetta alla preventiva autorizzazione da parte della Camera dei Deputati di cui il sottoscritto è componente, pena la lesione della libertà difesa attraverso l’articolo 68 della Costituzione”.
L’iniziativa di Crippa segue a circa una settimana di distanza quella del senatore brianzolo Gianmarco Corbetta (Movimento 5 Stelle), che in tal modo aveva evitato lo sfratto esecutivo all’imprenditore purtroppo balzato alle cronache perché fallito per colpa della pubblica amministrazione che gli deve 4 milioni di euro.
La scelta di Corbetta, che aveva messo in scacco le forze dell’ordine e il Prefetto, era stata contestata dalle autorità. Il secondo onorevole che sceglie la villa di Sant’Albino come domicilio parlamentare, esponente tra l’altro di un partito diverso, rafforza il muro di difesa. Per poter sfrattare Bramini, insomma, si prospetta sempre più la necessità di intraprendere una battaglia parlamentare. Con Movimento 5 Stelle e Lega Nord dalla sua parte, l’imprenditore almeno in quella sede non avrà alcun problema a far valere le sue ragioni.
G.Gal.