Cura delle cisti ovariche: la Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Ospedale San Gerardo di Monza e l’Università di Milano Bicocca sono tra i centri che hanno maggiormente contribuito al monitoraggio di pazienti per lo studio più importante finora pubblicato sull’approccio di sorveglianza ecografica delle cisti ovariche, condotto in dieci Paesi.
Come emerso dallo studio Lancet Oncology, le cisti ovariche semplici non necessitano di rimozione chirurgica, dal momento che una grossa quota di esse si risolve spontaneamente o, comunque, non influiscono sullo stato di salute della donna.
Le cisti ovariche sono sacche piene di liquido che si formano nell’ovaio delle donne, causando raramente sintomi quali gonfiore e occasionalmente dolore pelvico. I medici generalmente richiedono, per le donne con questi sintomi, l’esecuzione di una ecografia transvaginale, che è l’esame più appropriato per definire la benignità o la malignità della lesione.
Nel caso di un sospetto di tumore maligno la cisti viene rimossa; tuttavia, anche donne con cisti sicuramente benigne vengono sottoposte ad intervento chirurgico, nel timore che la cisti stessa possa dare complicanze, come rottura, torsione dell’ovaio e anche che possa trasformarsi in una cisti maligna.
Questo nuovo studio sulla cura delle cisti ovariche, condotto dal gruppo collaborativo internazionale IOTA su quasi 2000 donne seguite con ecografia transvaginale per cisti ovariche, ha dimostrato che nell’80% delle donne esaminate la cisti si è risolta spontaneamente o non ha necessitato di intervento chirurgico.
Il tasso di complicanze si è rivelato essere molto basso, inferiore all’1%. Secondo i ricercatori, questo rischio non giustifica il ricorso all’intervento chirurgico, che ha un tasso di complicanze intraoperatorie, come la perforazione intestinale, riportata tra il 3 ed il 15%.