Depressione: gli antichi romani attribuivano il cosiddetto “mal di vivere” o depressione alla nefasta influenza della Dea Murcia, la quale aveva il potere di sfiancare gli stati d’animo e di rendere gli esseri umani alla stregua di cadaveri ambulanti.
Ovviamente oggi nessuno penserebbe che lo stato depressivo (de-primere, schiacciare al suolo) dipenda da una divinità femminile che si diverta ad annichilire, con macabra crudeltà, la povera gente.
Sono ormai anche in pochissimi, per fortuna, a pensare che la depressione dipenda dall’influenza del demonio.
Eppure, anche se siamo nel terzo millennio, nella sola Italia, il commercio dei ciarlatani, maghi, maghine e maghette varie, crea giri economici di qualche miliardo di euro.
Mi viene chiesto come sia possibile. Ebbene, osserviamo insieme come possa diventare facile credere a qualunque fantasia.
Da piccoli, non appena ci appropriamo della capacità di far domande iniziano a propinarci ogni sorta di informazioni fantascientifiche.
I bimbi esistono perché li portano le cicogne, l’uomo nero arriva se fai il cattivo, però non ti preoccupare hai l’angelo custode, poi ci sono Babbo Natale, la Befana, le benedizioni che ti assolvono dai peccati, le punizioni riparatorie, l’acqua santa per proteggere la casa, l’auto, la bicicletta, gli animali e il matrimonio, le preghiere che fanno salire i defunti dal purgatorio al paradiso e, come se non bastasse, tutta una serie fumettistica e cinematografica (play station comprese) improntate all’immaginazione catartica.
Ci hanno bombardato con i Supereroi, gli Harry Potter, l’Esorcista in tutte le salse, gli Illuminati, i Santi e i loro miracoli, insomma, ci hanno propinato proprio di tutto, come stupirsi, quindi, che molti, pur essendo adulti, cadano preda di ciarlatani e di credenze di ogni tipo?
Basti pensare che venne fatto santo Bellarmino, il cardinale che fece bruciare vivo Giordano Bruno, e ancora oggi c’è chi sostiene, tra i cattolici, che sia giusto ritenerlo un santo nonostante Giovanni Paolo II abbia chiesto scusa pubblicamente per la tragedia da lui procurata.
Per quanto non sia opportuno rinnegare il mondo delle favole a sfondo educativo, finché verremo istruiti, fin da piccoli, a credere ad ogni sorta di illusione fantascientifica sarà più che normale, crescendo, diventare vittime indifese di coloro che speculano sulle fragilità umane.
natyan