Il disappunto di Crippa: “Papa Francesco? Abbiamo un ‘nemico’ in casa”

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MONZA – Papa Francesco non piace a tutti e c’è chi lo scrive a chiare lettere. “Basta Bergoglio! Abbiamo un ‘nemico’ in casa e troppi continuano a far finta di niente. Le parole di chi lo ha preceduto dovrebbero “risvegliare” le nostre coscienze di cristiani e isolarlo”.

Un post secco e duro quello scritto da Francesco Crippa, volto noto in città per il suo incarico di presidente della sezione provinciale dell’Associazione Nazionale Paracadutisti. “Ma quanto scrive è a livello personale – precisa subito –. È un mio personalissimo pensiero di cristiano e di credente che non approva l’atteggiamento di questo pontefice e il suo predicare. Ci avete fatto caso che piazza San Pietro la domenica è ormai sempre mezza vuota e le inquadrature delle televisioni sono prese sempre dal basso?”.

Abbiamo contattato Crippa per farci spiegare meglio questa opinione contro Papa Francesco che ha voluto condividere sul suo profilo personale di facebook. “Lo ribadisco, la mia è una posizione personale, la posizione di un cristiano che non si sente più rappresentato da questo pontefice e da quei preti che anche nel nostro territorio sostituiscono il presepe con i barconi, con le vie crucis dei migranti o ammoniscono i fedeli a non votare i populisti – spiega – Sacerdoti che a livello locale si sentono autorizzati a promuovere iniziative di questo tipo sulla linea di quanto affermato da Bergoglio. Un pensiero che naturalmente non viene condiviso da tutti i sacerdoti e da tutti i cristiani. Non approvo questo atteggiamento di voler a tutti i costi cambiare la cristianità, i suoi valori e i suoi simboli promuovendo una cultura dell’accoglienza indiscriminata e ad ogni costo”.

Un no secco a un Papa che, a suo parere, sta facendo anche politica. “Certo, politica l’ha fatta in un certo modo anche Giovanni Paolo II favorendo la caduta del muro di Berlino e cambiando positivamente il mondo – prosegue – Questo è invece, a mia memoria, il primo Papa che stranamente non è mai stato attaccato neppure dalla sinistra italiana. Un Papa che con le sue parole ha un’ingerenza comunque nella vita politica del nostro Paese. Un Papa che parla di un Giuseppe migrante dimenticando che il padre di Gesù non era assolutamente un migrante ma stava ritornando nella sua terra a far nascere suo figlio. Papa Francesco si è dimenticato che, se da un lato certamente c’è il principio dell’accoglienza, che comunque non deve essere indiscriminata, è anche il capo della Chiesa e deve difendere la sua fede e i suoi principi. Perché togliere il presepe, perché abolire le nostre tradizioni, per non offendere chi?”.

E il pensiero di Crippa va subito alla sua profonda conoscenza ed esperienza dell’Egitto, terra di musulmani. “Ho sempre girato per le città dell’Egitto indossando e mostrando il crocefisso e nessuno si è mai offeso e nessuno mi ha mai attaccato – prosegue – Sono certo che i musulmani che vivono in Italia non si offendono e non si turbano se noi preghiamo, facciamo il presepe, celebriamo la nascita di Gesù Bambino. Sono stanco di un Papa che invita all’accoglienza a parole, ma poi concretamente il Vaticano non fa nulla. Il Papa è a capo della Chiesa e di questa deve difendere valori e principi che non offendono e non turbano l’animo di nessuno”.

Precisando anche che nelle sue parole non c’è assolutamente razzismo e cattiveria nei confronti di immigrati e musulmani. “Tutt’altro – conclude – Ci sono persone che qui cercano un futuro migliore. Ma un’accoglienza che come fino ad oggi è stata applicata non glielo garantisce, con il grande rischio che, i migranti privi di un’occupazione e di un serio inserimento, finiscano nelle reti della delinquenza che garantisce loro soldi facili”.

Barbara Apicella

3 Commenti

  1. Condivido il pensiero di Francesco. Ciò che rovina è il perbenismo, il permissivismo e il buonismo. Chi viene da noi deve rispettare le nostre leggi e le nostre tradizioni. Quando si va all’estero non ci permettiamo di infrangere le loro tradizioni altrimenti rischiamo grosso!!! Loro si permettono di criticare e manifestare se la pasta è scotta… Non si rendono conto che sono ospiti e che vi sono poveri italiani che farebbero salti di gioia a ricevere quanto questi profughi hanno. Facciamo rispettare le nostre leggi e saremo meglio rispettati anche dal clero.

  2. Questo buonismo di sinistra non mi piace. Fatta questa premessa è ovvio che mi sento di condividere molte delle riflessioni del Sig. Francesco

  3. Francesco appoggio a pieno il tuo pensiero che come ben sai condivido a pieno, tengo a sottolineare per chi non mi conosce che quanto esprimo è il mio sentire e non di parte come si potrebbe pensare, essendo io un consigliere dell’associazione Paracadutisti di Monza.
    Dovremmo iniziare ad alzare la testa ed essere fieri della nostra cultura, difenderla e non calpestarla come stiamo facendo, il rispetto verso gli altri non si dimostra rinnegando il nostro passato.
    Quindi basta con questo finto buonismo che viene usato solo per non affrontare la realtà, i problemi per essere risolti vanno affrontati non rinviati.

    Andrea Cavallaro

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