MONZA – Parte dalla terra brianzola la corsa per la conquista della presidenza regionale dell’Ais, l’Associazione Italiana Sommelier, la maggiore realtà nazionale che opera nel mondo del vino. Fabio Mondini di Misinto, delegato per la zona di Monza e Brianza, si propone per guidare la realtà associativa a livello lombardo dopo la scelta del presidente uscente, Fiorenzo Detti, di liberare la poltrona per tentare di fare strada nel consiglio nazionale.
Eredità di certo difficile per un’associazione che non teme confronti quanto a competenze e che, tuttavia, tirando le somme risente pesantemente di questi otto anni di presidenza di Detti. Numeri in crescita, senza dubbio, grazie anche alla moda dell’enogastronomia che sta avvicinando molti corsisti, ma anche realtà associativa con ben poche idee e zero attenzioni, considerando la sua scarsa capacità di attirare e di tenere vicino a sé le migliaia di persone formate negli anni.
Sulla linea della continuità si pone il suo “delfino” Hosam Eldin Abou Eleyoun. Il suo programma annuncia attenzione per tutti, dalle singole persone, alle piccole delegazioni. Gli concediamo il beneficio del dubbio. Di certo c’è da chiedersi perché questo desiderio di coinvolgimento gli sia venuto solo ora nel periodo elettorale, non nei quattro anni di vicepresidenza regionale appena conclusi.
L’avversario alle elezioni del 9 giugno è Fabio Mondini, sommelier professionista, da sempre nel mondo del food and beverage. Punta la sua attenzione sulla formazione dei soci con percorsi differenziati per i vari livelli, dal sommelier al degustatore (quest’ultimo da considerare risorsa per l’associazione che, invece di chiedergli quattrini, investirà su di lui).
Anche nel suo caso, naturalmente, qualcuno potrà obiettare che si tratti solo di parole. Mentre Abou Eleyoun può citare l’esperienza Detti, Mondini può citare i fatti: ha sviluppato un percorso di formazione dei ragazzi degli istituti alberghieri (attualmente 10 scuole in Lombardia) con studenti finiti ripetutamente sul podio nazionale; miglior sommelier d’Italia nel 2016 per Solidus (realtà che raduna tutti i professionisti del settore); ha spalancato all’Ais le porte delle maggiori istituzioni; ha permesso all’Ais di avere un ruolo da protagonista all’Expo 2015.
Lui, però, guarda al futuro: “Voglio una nuova Ais, che si muova come una importante e autorevole realtà associativa, non come un’azienda. Capace di attenzioni per tutti i soci, per tutte le delegazioni, ma anche aperta verso coloro che non intendono diventare sommelier e, tuttavia, desiderano avvicinarsi al mondo del vino attraverso singoli momenti formativi”.
Il suo progetto è consultabile sul sito www.fabiomondini.it o sulla pagina Facebook “Fabio Mondini Presidente“.
Gualfrido Galimberti