Festival di Bellagio e del Lago di Como: puntuale, come l’arrivo dell’estate, torna la rassegna che per quattro mesi porta sul Lario la grande musica.
Dal 14 giugno, con l’anteprima al salone Reale del Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio, si è composta una partitura con decine di concerti.
Il palcoscenico?
La natura ed i luoghi più suggestivi: chiese, borghi antichi, ville e palazzi storici ed anche i prati e i monti che il lago incornicia.
Rossella Spinosa
Il festival, organizzato da TEMA – Associazione no profit, in sinergia con il Comune di Bellagio, in partnership con Camera di Commercio di Lecco e Camera di Commercio di Como, con la collaborazione e il sostegno di Banca di Credito Cooperativo di Lezzeno, Fondazione Provincia di Lecco, Enerxenia, Valassi Costruzioni, Enervit, Diavolina, in media partnership con La Provincia, porta, come sempre, la firma della pianista e compositrice milanese Rossella Spinosa:
“L’edizione 2018 segna un punto di svolta: la kermesse diviene puramente orchestrale, puntando sui grandi eventi, dedicando comunque gli appuntamenti cameristici alla valorizzazione specifica dei territori”, spiega Spinosa.
Festival di Bellagio, due grandi orchestre protagoniste
Due le orchestre protagoniste sul Lario: da una parte l’esperienza de I pomeriggi musicali, che da Milano torna a Bellagio, per il quinto anno consecutivo come voce in residenza del festival. Con oltre 50 anni di attività e grazie ad un repertorio vasto e profondo, l’orchestra milanese permette sempre riletture in chiave nuova dei classici e metterà al centro del Festival Wolfgang Amadeus Mozart e tanto periodo Romantico, da Peter Ilic Tchajkovskij ad Edward William Elgar, senza dimenticare, fra gli altri, Ludwig Van Beethoven, Edvard Grieg, Felix Mendelssohn, Niccolò Paganini, Gioachino Rossini.
Dall’altra, ecco la Bellagio Festival Orchestra che, proprio del festival, è la creatura più giovane e vivace, con in curriculum già variegate produzioni dal Barocco al Contemporaneo.
“Sul lago risuona sempre molta musica d’estate – aggiunge Spinosa – Il Festival di Bellagio e del Lago di Como è, di fatto, una vera stagione musicale fuori dal teatro invernale, che si struttura su un percorso ponderato di turismo culturale, andando ben oltre dunque il puro intrattenimento musicale”.
Festival di Bellagio, grandi interpreti
Ad accompagnare le orchestre, fra i solisti e i direttori ospiti internazionali sul lago, spiccano Nurhan Arman, direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica di Toronto, il giovanissimo talento violinistico Giuseppe Gibboni, il compositore coreano Jin Soo Kim di cui sarà eseguito, in prima assoluta, un lavoro su commissione della Bellagio Festival Orchestra e molti altri talenti, come la violinista Fatlinda Thaci, la tromba di Sergio Casesi, il fagotto di Lorenzo Lumachi.
l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano
All’orchestra milanese de I pomeriggi Musicali è stata affidata, anche quest’anno l’anteprima del festival a Bellagio nel salone reale del Grand Hotel Villa Serbelloni: spazio al genio di Salisburgo con un programma vasto e corposo. Solista con l’orchestra, Marco Giani, primo clarinetto de I Pomeriggi, con Michele Spotti alla direzione.
Festival di Bellagio, una prima all’estero
La Bellagio Festival Orchestra, su invito dell’ambasciata italiana in Germania sarà la bandiera del Festival e del lago a Stoccarda, il 30 giugno, quando – ospite dell’Istituto italiano di Cultura – presenterà una delle sue produzioni come Omaggio a Rossini, in occasione del 150° anniversario della morte del compositore.
Festival di Bellagio, quattro mesi di rassegne e appuntamenti
La cavalcata estiva del Festival scatterà poi da fine giugno a fine settembre con un’importante coda accademica in ottobre grazie al concorso di Esecuzione Musicale del Festival e al Premio Internazionale per interpreti-compositori F. Liszt, alla sua IX Edizione in questa annualità: accanto alla nervatura centrale del Festival di Bellagio e del Lago di Como si crea, poi, da quest’anno un vero e proprio corollario di rassegne culturali locali, anche per valorizzare le radici cameristiche del festival e, al contempo, sottolineare la riscoperta di alcuni luoghi magici del Lario.