MONZA – Il Foa Boccaccio non ci sta alle misure di sicurezza abbracciate dalla Giunta guidata dallo “sceriffo” (termine usato dal collettivo) Allevi e lo dice scendendo in piazza, davanti alla stazione, organizzando volantinaggi, una mostra, e un taglio di capelli collettivo e gratuito in solidarietà al migrante multato nelle scorse settimane con un’ammenda di 1000 euro per avere tagliato in piazza i capelli a un suo connazionale.
E a pochi giorni dal presidio i militanti del centro sociale spiegano le ragioni del gesto con un post sul profilo Facebook del collettivo.
La strada è la soluzione, non parte del problema: questo il titolo del documento che sintetizza un generale disappunto nella scelta politica di sicurezza abbracciata dalla nuova giunta di centrodestra e dal Governo di centrosinistra guidato dal premier Gentiloni. “La loro ricetta è antica – si legge nel documento – Più polizia, più controllo, più violenza di Stato. Dalla guerra fra poveri siamo passati alla guerra ai poveri. Questo è solo l’inizio di tutto ciò a cui possono portare le idee securitarie che hanno contraddistinto l’ultima campagna elettorale culminata a Monza con l’elezione dello sceriffo Allevi e dalla sua giunta fascioleghista e il recente decreto Orlando Minniti su sicurezza e decoro”.
Una disquisizione linguistica quella che presentano i militanti del collettivo. “Chi stabilisce se la mia o la tua maglietta siano decorose – spiegano ancora nel documento – Chi stabilisce se il mitra tenuto in mano da un agente sia più o meno pericoloso dell’assenza totale dell’agente? Le misure adottate dai sindaci che decidono di avvalersi di questo decreto sono l’allontanamento temporaneo dei soggetti da luoghi specifici (Daspo urbano) e il foglio di via dalla città per i non residenti. E così tutti coloro che hanno la pelle troppo scura, o che per indigenza indossano abiti logori o mendicano per sfamare se stessi e i propri figli, che dormono su una panchina perché non possiedono un letto, preferiscono una birra da asporto a una coca-cola al bar diventano soggetti da allontanare, da portare lontano dalla viste delle “persone perbene””.
Annunciando senza troppi giri di parole la loro costante vicinanza agli ultimi e a coloro che vivono in mezzo alla strada ribadendo che, secondo il loro punto di vista, “L’unico ospite indesiderato è chi con la divisa dello Stato o con la minaccia malavitosa, si prenda con forza il potere di gestire un territorio e determinare in maniera autoritaria comportamenti, desideri e quotidianità”.
Allevi e la sua Giunta sono avvisati: non avranno vita facile con i membri del Foa Boccaccio che ironizzano anche sui recenti interventi della Polizia locale “Tra le folgoranti operazioni di Polizia a Monza ricordiamo le prepotenze attuate dagli agenti in stazione nei confronti di “pericolosi criminali” colti in fragranza mentre si rinfrescavano alla fontana, oppure si tagliavano i capelli , o ancora giravano con cani al guinzaglio ma senza museruola”.