Forza ragazze del volley, quelle che domani potrebbero essere mondiali.
Ma a dir la verità, campionesse già lo sono. Se non in Giappone, in prospettiva, se consideri che è la Nazionale di gran lunga più giovane fra le finaliste.
Forza ragazze del volley. E auguri per domani. Ma togliamo subito di torno la parola che tanto nello sport gira nell’aria, ultimamente: integrazione.
Alla verità, quando c’è, qualsiasi verità, non servono parole che spieghino, dimostrino, argomentino. Una cosa, se è così. E così, e basta.
Lo ha mostrato bene quale sia la verità, una ripresa tv in primo piano di qualche giorno fa. Paola Egonu che dopo aver sbagliato una schiacciata, sputa in faccia ai satelliti del mondo un forte, meraviglioso e nitido “porca puttana!”.
Non ‘è altro da dire, senza farci ragionamenti. Che senso ha parlare di integrazione. Scomodare ragionamenti attorno a questo, impastarli di politica presente, è stupido. Paola è l’Italia. E ‘ italiana. Per tutti i normali senzienti. Punto.
In un gruppo di sport, non c’è bianco o nero, esattamente come non c’è biondo o castano, occhi azzurri o scuri.
E il segreto del gruppo di sport vincente in Giappone è quello di una squadra di ragazze vincenti che può contare anche sull’esperienza di veterane in panchina come l’opposta Serena Ortolani, moglie di mister Mazzanti e giocatrice della Vero Volley, un pezzo di Brianza in una squadra capace di entusiasmare e dimostrare la verità, come solo lo sport può fare.
Peccato che poi a guardarlo, e a raccontarlo, ci siano gli uomini…