Con la fine delle ferie estive, del rientro alle occupazioni e agli obblighi di tutti i giorni, ci sentiamo malinconicamente più lontani dai colori, dalle forme e dalle bellezze affascinanti della natura, MA per fortuna, ritorna la rubrica dedicata ai fiori.
Per far fiorire nuovamente le nostre pagine e per rendere un po’ più “colorato” il tramonto dell’estate.
IL GIGLIO
Il Giglio, espressione di purezza e nobiltà d’animo
Nell’iconografia cristiana questo fiore è uno dei simboli associati alla Madonna e all’Arcangelo Gabriele e quindi, più in generale, alla castità e alla purezza.
Tra le tante leggende di cui il Giglio è protagonista, si narra che Maria abbia scelto Giuseppe perché lo vide con un Giglio tra le mani.
Infatti, il significato più antico e che dura ancora oggi di questo bellissimo fiore è la purezza e la castità; non solo, esprime anche nobiltà e fierezza d’animo.
È il fiore ideale da regalare ad una donna fiera, onesta e di classe così da considerarla come una regina.
Giglio, il fiore che si specchia nelle stelle
Come accade spesso, mitologia e religione si fondono e si somigliano.
Nello specifico, nella civiltà greca e in quella romana, il Giglio veniva associato ad Era, moglie di Zeus, ritenuta la protettrice del talamo nuziale, analogamente a Sant’Antonio protettore del matrimonio e patrono della procreazione.
Un’altra affascinante leggenda riguardante il colore del fiore, racconta che la dea Era, mentre allattava il figlio Ercole, versò un po’ del latte in eccesso sulla Terra.
Tutte le gocce di latte della dea si tramutarono in stelle, formando, così, la famosa Via Lattea, mentre quelle che caddero sul suolo diedero vita a degli stupendi Gigli di puro colore bianco.
Questa antica e meravigliosa leggenda, ci porta anche a chiederci: dove vanno a finire le stelle dopo che abbiamo espresso un desiderio?
Lo portano con sé, facendone tesoro, e lo trascinano lungo la loro caduta, dal cielo alla terra, in un interminabile viaggio tra le costellazioni, che si conclude sul nostro suolo.
E lì, proprio come le gocce di latte di Era, lasciano un segno del loro passaggio: il fiore del Giglio, prova dell’esistenza celeste.
Di quello scambio di sguardi tra il cielo e la terra.
Il Giglio, fiore delle stelle.
Luminoso e puro, riflesso terreno di quelle costellazioni così lontane, ma così meravigliosamente brillanti che vorremmo bastasse allungare le mani per poterle afferrare.
Un fiore, il Giglio, che abbassando lo sguardo dall’alto al suolo e ammirandolo, ci avvicina un po’ di più alle stelle, facendoci sfiorare l’universo.
Il Giglio, dunque, non è solo un lascito “divino”, come ci racconta il mito, ma è un candido filo profumato e bianco puro che ci collega alle stelle.
Due elementi lontanissimi tra di loro, eppure colmi della stessa origine, che permettono a cielo e terra di nutrirsi della stessa eterea luminosità.
Il Giglio, nella sua natura luminosa, candida, stellare e pura, è il simbolo del silenzioso scambio di sguardi tra il cielo e la terra.
Uno specchio che riflette e permette, così, l’incontro tra il fiore e le stelle, tra la luce e il buio, tra il giorno e la notte, tra il sole e la luna…tra l’umano e il divino.
Il Giglio, fiore delle stelle.
Francesca Motta
Attenzione: NON regalare i gigli a una donna (o uomo) che ha gatti in quanto il giglio è altamente TOSSICO per i felini.