Ginnastica Posturale e rieducazione: quali sono le differenze?
Il recupero post-infortunio o post-intervento così come il trattamento di patologie anche croniche a carico degli arti del nostro organismo è spesso oggetto di confusione, soprattutto per le tecniche e gli approcci impiegati dai professionisti. Nell’ambito del recupero in un percorso di fisioterapia uno degli aspetti sui quali vige maggiore
confusione è quello della rieducazione e della ginnastica posturale che non sono affatto la stessa cosa.
Come prima precisazione vogliamo subito chiarire che entrambi possono essere praticati anche da chi sta apparentemente bene, per migliorare la postura e adottare movimenti che correggano squilibri e problemi. In ambito di recupero, invece, la rieducazione e la ginnastica posturale seguono approcci differenti per agire su aspetti altrettanto differenti che chiariremo in questo approfondimento. Ci siamo rivolti a un centro di fisioterapia
altamente qualificato e attrezzato proprio per cogliere le differenze.
Cos’è la ginnastica posturale e a chi potrebbe servire?
La ginnastica posturale ha l’obiettivo di riallineare il corpo coinvolgendo respiro, movimento e psiche. Per questo si tratta di un’esperienza estremamente rivitalizzante che corregge ciò che facciamo di sbagliato durante il giorno quando ci muoviamo o riposiamo. Dal momento che interviene su tutto il corpo si tratta di un’attività da cui possono trarre giovamento giovani, adulti e anziani a differenti livelli di intensità.
In particolare la ginnastica posturale si prende cura della colonna vertebrale e di tutti quei movimenti che comprimono i nervi e danno origine a posture scorrette, dolori durante il riposo, mal di testa o mal di schiena improvvisi. La correzione apportata dalla ginnastica posturale permette di prevenire disturbi a carico delle articolazioni che, nel tempo, si aggravano e possono richiedere anche interventi chirurgici.
Respirare bene, camminare correttamente e proteggere tronco, gambe e braccia, quindi, sono gli obiettivi principali della ginnastica posturale che trae fondamento su esercizi di equilibrio, di respirazione e di mobilità delle articolazioni. È un’ottima cura per sostenere la curva fisiologica della nostra colonna vertebrale e proteggerla dai movimenti che compiamo quotidianamente.
Rieducazione posturale: cos’è e a chi si rivolge?
Con rieducazione posturale si intende un insieme di pratiche mirate al ritorno del paziente dopo un periodo di “rilascio”. Questo potrebbe essere un intervento chirurgico, un trauma o un infortunio di varia entità e durata. Si tratta di un’applicazione piuttosto individuale che tiene conto di ciò che il paziente deve tornare a fare correttamente.
Per esempio una persona che ha avuto un infortunio grave al ginocchio tenderà a continuare a zoppicare per timore e per abitudine. Questo comporta scompensi e contratture in tutto il corpo, ritardando la sua guarigione e peggiorando molto la qualità della sua vita. La rieducazione posturale, quindi, interviene per armonizzare le
articolazioni di tutto il corpo e proiettare il paziente verso la guarigione definitiva.
Il paziente lavora su nuovi punti di riferimento posturali attraverso l’esercizio, il massaggio, i trattamenti anti- infiammatori e i controlli periodici. Man mano che questo recupera la mobilità il suo percorso si abbrevia e accoglie nuove “sfide” che lo avvicinano alla mobilità libera, senza dolori o condizionamenti di sorta.
In cosa consiste la rieducazione posturale?
Descrivere compiutamente cosa avviene durante un trattamento di rieducazione è molto difficile perché tutto dipende dall’area colpita da trauma o disturbo e dal paziente. È chiaro che un giovane atleta agonista avrà bisogno di un intervento veloce e mirato al recupero rapido tenendo conto della sua preparazione muscolare e del suo livello di allenamento.
Per un anziano il percorso sarà meno rapido e più dolce e sarà orientato a risolvere dolori e disagi nell’arco di semplici attività quotidiane come dormire, alzarsi dal letto e prendersi cura di sé. Quindi sarà il terapista a stabilire quali esercizi compiere e in quale momento della cura inserirle, valutando l’eventuale affiancamento di altre terapie affini. Il punto è che laddove vi siano condizionamenti motori problematici è impossibile stabilire un unico iter di cura generalmente valido per tutti i pazienti.
Anche per questo la rieducazione posturale è successiva al consulto del medico specialista che interverrà per capire cosa origina il problema e in che modo è possibile eliminarlo. Il terapista lavora a stretto contatto con lo specialista per mettere in pratica quanto emerso dalla diagnosi e in base alle caratteristiche cliniche e psichiche del paziente.