Giornata della Povertà: una ‘fagiolata’ per aiutare chi è in difficoltà

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MONZA – Festa, musica, allegria, un gustoso piatto di pasta e fagioli e soprattutto il calore di chi tende una mano e porge l’orecchio verso colui (o colei) che sta attraversando un momento di difficoltà. Questi gli ingredienti della fagiolata in piazza organizzata ieri sera dal Comune in occasione della Giornata della Povertà e che ha visto trasformare i portici dell’Arengario in una grande tavolata sotto le stelle.

Un evento che ormai è diventato una tradizione e che per una sera vede gli indigenti poter banchettare nel cuore di Monza con un gustoso piatto di pasta e fagioli egregiamente cucinato dagli studenti dell’Istituto alberghiero Olivetti che hanno trascorso la giornata dietro ai fornelli per preparare l’antica ricetta. Poi ai tavoli, nelle vesti di camerieri, i volontari dei City Angels, della Croce Rossa, della Protezione civile, degli Scout. Il tutto allietato dalla musica dal vivo degli studenti del Mapelli che poi si è animata con karaoke e balli. E sui tavoli pane fresco a volontà donato dal panificio “Sapori Siciliani” di via Enrico da Monza.

Una serata da ricordare che certamente ha toccato il cuore non solo dei commensali ma anche e soprattutto dei volontari. Tante le storie di vita che si celano dietro ai poveri che hanno accolto con piacere questo momento conviviale. Storie di uomini e donne, adulti e ragazzi, italiani e stranieri che improvvisamente (o qualche volta per scelta) si sono ritrovati in mezzo a una strada. Senza un lavoro, senza una casa ma soprattutto senza amici o parenti ai quali affidarsi. Persone per le quali diventa difficile anche mettere insieme il pranzo con la cena, e con gioia accolgono la mano tesa dei volontari che puntualmente svolgono in loro servizio non soltanto al dormitorio di via Raiberti ma anche nelle strade e nei rifugi di fortuna che queste persone cercano. Con dignità, trasformandosi in fantasmi che dormono sotto le stelle.

Il ruolo dei volontari è prezioso: non solo per portare qualche vestito o thè caldo e biscotti. Ma anche e soprattutto – come noi abbiamo avuto modo di sperimentare affiancando per una sera i City Angels nel loro servizio per le vie del centro – per ascoltare le storie di vita di coloro che non hanno nessuno con cui parlare.

B.Api.

 

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