MONZA – Sul calendario ufficiale il Gran Premio di Formula 1 di Monza del 2018 si correrà il 2 settembre ma con il pasticcio della legge di Bilancio e dell’emendamento Madia la gara rischia di saltare. Un regalo di Natale per nulla gradito quello trovato sotto l’albero dagli appassionati dei motori e soprattutto da chi ama e difende il circuito monzese.
La vicenda è alquanto complicata e tipicamente italiana. Un pasticcio burocratico che rischia di mandare all’aria il Gran Premio di Monza e quindi l’importante giro d’affari che ruota attorno all’evento sportivo (ma non solo) più importante per il territorio.
La soluzione non sarà certo facile. Nell’approvazione della legge di Bilancio l’Aci (proprietaria del 75 per cento di Sias, società che gestisce l’autodromo di Monza e che ha organizzato il Gran Premio) è stata equiparata a una municipalizzata rientrando quindi nelle severissime restrizioni della Legge Madia. Anche se Aci non percepisce soldi dallo Stato. Rientrando però nella categoria delle municipalizzate deve attendere dall’Antitrust la decisione in merito all’acquisizione dell’autodromo, in altri termini l’Antitrust deve verificare se Aci ha rispettato oppure no le leggi di mercato.
Una “svista” che potrebbe costare cara agli amanti dei motori e alla Brianza che, così, dopo aversi visto soffiare nelle ultime settimane i grandi concerti degli I-Days (trasferiti nell’area do Rho Fiera) e gli Open di Golf (sul lago di Garda) potrebbe vedersi portar via anche il Gp.
A tutto ciò si aggiunge anche la decisione della Rai di non acquisire i diritti televisivi del Mondiale di Formula 1 del 2018 allontanando in questo modo possibili sponsor.
La soluzione potrebbe essere semplice, ma difficilmente realizzabile in un breve arco di tempo: basterebbe una legge ad hoc per rimediare a questa “svista” ma con lo scioglimento delle camere e la campagna elettorale ormai iniziata viene tutto rimandato alla prossima legislatura.
Dalla politica brianzola ad oggi nessun commento in merito a questa vicenda.