Green Light Laser: un trattamento rivoluzionario, minimamente invasivo che sta portando la ASST di Monza, nello specifico l’ospedale di Desio, a diventare ancora una volta un centro di riferimento in Brianza per la chirurgia laser.
La divisione di Urologia del presidio di Desio ha infatti sottoposto a terapia chirurgica con la tecnologia del Green Light Laser, il laser a luce verde, diversi pazienti per la cura della patologia prostatica ostruttiva con ottimi risultati.
La conferma arriva dal dott. Francesco Franzoso, Direttore dell’Unità Operativa di Urologia dell’Ospedale di Desio, che ha introdotto il laser verde Greenlight nella pratica quotidiana un paio d’anni fa, registrando risultati terapeutici importanti. E proprio la richiesta da parte dei pazienti ha impresso una notevole accelerazione a questi interventi: basti pensare che solo nel 2018, a partire dal mese di aprile, sono state effettuate presso l’ospedale di Desio ben 70 procedure, rappresentando la struttura con la più ampia casistica e pubblica di riferimento della Lombardia; si aggiunga che la stima per il 2019 è anche superiore.
“Il laser verde – commenta Franzoso – viene impiegato soprattutto per interventi di vaporizzazione, o enucleo-vaporizzazione anatomica, nei quali l’eccesso di tessuto prostatico scompare letteralmente dalla vista sotto forma di vapore. La tecnologia si caratterizza inoltre per il notevole potere emostatico, fattore che consente di non sospendere l’eventuale assunzione di farmaci anticoagulanti e, quindi, di intervenire anche su pazienti a rischio per emorragie intra e post-operatorie, in quanto sottoposti a trattamenti farmacologici per patologie associate, cardiologiche o neurologiche. È un sistema poco invasivo, che consente la rapida rimozione del catetere (in genere entro le 24 ore), richiede una degenza postoperatoria breve, ripristina velocemente il flusso urinario naturale e favorisce la rapida ripresa delle attività quotidiane. Queste sono le prime richieste che vengono fatte dai pazienti (di solito, bene informati attraverso il Web, il passaparola, i media).
La terapia Greenlight – suffragata da studi clinici internazionali – si è affermata negli Stati Uniti, in Europa, in Asia e si pone come alternativa concreta all’intervento di resezione della prostata con chirurgia tradizionale.
“La chirurgia laser mininvasiva – conclude il dottor Franzoso – può essere considerata anche per pazienti relativamente giovani, destinati a trattamenti medici di lungo periodo e, di conseguenza, a controlli periodici, esami del sangue, visite specialistiche strumentali, con prevedibile deterioramento della funzione prostatica e vescicale.