Il fascino misterioso della nebbia sui nostri campi

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Il fascino misterioso della nebbia sui nostri campi

Le bellezze del nostro territorio sono sconfinate e immense, nonché, spesso inaspettate.
Le meraviglie del nostro panorama brianzolo non sono solo artistiche, architettoniche e letterarie, talvolta dimentichiamo di soffermarci su ciò che più palesemente si figura davanti ai nostri occhi: la natura, i suoi paesaggi e il fascino che ne scaturisce.

Chiunque sa che il nostro paesaggio è famoso per la nebbia che lo avvolge, soprattutto nelle stagioni più fredde e nelle giornate più uggiose, circondando lo scorrere delle ore di un alone misterioso.

Un fenomeno atmosferico all’ordine del giorno, quindi, nelle città così come nelle distese di campi brianzoli. Ma è proprio in questa abitudine che restiamo ciechi di fronte alla magia.

Lontano dalle fabbriche e dai loro fumi grigi, fuori dai centri abitati e dalla frenesia mattutina, sui campi d’erba e grano che si estendono a perdita d’occhio, ecco, è proprio lì che avviene l’incantesimo.

Il fascino misterioso della nebbia sui nostri campi

Una coltre di nebbia, una striscia fitta ma bassa che non si addensa intorno alle guglie delle chiese o ai comignoli dei grattacieli, ma che si deposita delicatamente sugli steli d’erba e sulle spighe di grano.

Una lieve carezza dal cielo alla terra e sui suoi frutti.

Il cielo di un azzurro tenue da un lato, costellato di nuvole grigie qua e là; i campi agricoli dall’altro; e in mezzo lei, misteriosa e affascinante, tetra e, allo stesso tempo, accattivante come il canto di una sirena: la nebbia.

Una striscia di vapore e di condensa che rimane lì, sospesa. Tra cielo e terra, indecisa sul da farsi, se alzarsi verso il cielo plumbeo oppure coprire la coltre di campi sottostante.
Come una tela lasciata a metà e la mano del suo pittore ferma a mezz’aria con le sfumature del grigio e del bianco ancora imbrigliate nelle setole del pennello e il banco di nebbia ancora lì, sospeso e indeciso. L’incanto della natura è ammaliante e avvolgente.

Il fascino misterioso della nebbia sui nostri campi

Imbottigliati nel traffico, con le gomme della macchina che fremono sull’asfalto anche noi passeggeri ci sentiamo sospesi e non vediamo l’ora di ripartire. Eppure, soffermandoci su questo spettacolare fenomeno meteorologico ci sentiamo in pace, non più in attesa ma in semplice e piacevole contemplazione. La nebbia che aleggia sui campi ai lati della strada ci trasporta nello scenario del pittore Friedrich.

La coperta lieve e madida che oscilla sul terreno ci fa sentire tutti un “Viandante sul mare di nebbia”: con la mente privata dai nostri pensieri e dalle nostre incombenze osserviamo il panorama che si staglia intorno a noi da una nuova prospettiva. Proprio come il viandante in cima alla montagna che osserva libero le vette circostanti che fanno capolino dalla condensa, anche noi guardiamo e ci stupiamo nel vedere le chiome degli alberi e le spighe di grano spuntare dalla nebbia in cerca del cielo.

Il fascino misterioso della nebbia sui nostri campi

E’ stupefacente quanto il nostro territorio fatto di campi, di verde che costeggia le strade e di natura con il tipico sentore di brianza, sia capace di ricongiungerci con noi stessi e con ciò che merita davvero un attimo del nostro tempo.

Un tempo che, grazie alla fortuna di vivere in un ambiente del genere, possiamo dedicare a stupirci di fronte a un banco di nebbia che avvolge metà cielo e parte della terra. Perchè la natura, anche quando è misteriosa, persino spaventosa e talvolta incomprensibile, riappacifica i nostri sensi con la sua immensità, della quale facciamo inevitabilmente parte.

Francesca Motta

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