Il marocchino: “Il tablet è mio”. Gli agenti l’accendono, è tutto in cinese. Denunciato

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LECCO – Ladro, ma anche un po’ sprovveduto e un po’ sfortunato: quando gli agenti della Polizia ferroviaria hanno acceso il tablet che il marocchino stringeva tra le mani, si sono accorti che era tutto in cinese. Il nordafricano, probabilmente stupito anche più dei poliziotti, è stato immediatamente denunciato a piede libero.

Il fatto risale a qualche giorno fa, quando gli uomini della Polfer in stazione hanno fermato un individuo sospetto nei pressi dei bagni del primo marciapiede. Era un venticinquenne, originario del Marocco ma residente a Valmadrera, che ha dichiarato di essere il legittimo proprietario dell’apparecchio. Quando gli agenti hanno chiesto di poter dare un’occhiata e hanno notato che era tutto impostato in cinese, lui non è stato in grado di fornire spiegazioni.

Allo stesso modo non è stato capace di giustificare il possesso di due smartphone, di 370 euro suddivisti in blister di monetine e di un coltello a serramanico con lama di 7 centimetri. Da successivi accertamenti i poliziotti hanno riscontrato che quel materiale, in realtà, risultava rubato in un bar di Valmadrera il 2 maggio. L’autore del misfatto, irregolare sul territorio nazionale, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per furto aggravato, porto di armi od oggetti atti a offendere e per violazione della normativa sull’immigrazione clandestina.

Non è andata meglio a un tunisino controllato dalla Polfer durante un viaggio in treno da Lecco a Bergamo. Era in possesso di una bicicletta con due lucchetti, ma non possedeva le chiavi. Gli agenti, a quel punto, gli hanno chiesto di mostrare i documenti d’identità. Lui, sbadato, ha aperto il giubbino mostrando involontariamente un martello, un seghetto con lama di 14 centimetri e un coltellaccio da cucina con lama di 23 centimetri.

L’extracomunitario, con precedenti penali per reati contro il patrimonio e contro la persona, colpito da un avviso orale del Questore di Lecco, è stato denunciato per ricettazione, appropriazione di cose smarrite, possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, porto di armi od oggetti atti a offendere.

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