Il mercato dei videogiochi si è evoluto in maniera esponenziale nell’ultimo decennio. Se prima bastava una console da collegare al televisore per sentirsi all’avanguardia, oggi gli appassionati di videogame sono considerati giocatori di nicchia se non si sfidano frequentemente online. La concezione stessa del videogioco è quindi mutata radicalmente e l’impressione è che l’espansione del settore non sia ancora terminata.
Il mercato dei videogiochi nel mondo
Sono milioni i ragazzi di età adolescenziale che si dilettano quotidianamente con i videogiochi, siano essi portatili o console casalinghe. L’aspetto agonismo del gioco ne ha giovato notevolmente: fino a qualche anno fa poteva capitare di apprendere di tornei locali e nazionali su riviste a tema, mentre oggi sono stati istituiti addirittura gli E-sports, tra l’altro in odore di inserimento nel programma dei Giochi Olimpici. In Europa vive quasi mezzo miliardo di giocatori, quasi il doppio rispetto all’America, ma è in Asia che spopolano gli amanti di joystick e gamepad. Il mercato dei videogiochi nel mondo deve molto soprattutto al Giappone, dove si trovano le sedi principali dei più famosi sviluppatori. Tuttavia, anche gli italiani si stanno rivelando abili nella progettazione dei videogiochi e alimentano il mercato. Spesso e volentieri i media parlano di software house più piccole che balzano agli onori della cronaca per un titolo specifico che va di moda in un determinato frangente.
Dati sul mercato dei videogiochi
I videogame generano annualmente un giro d’affari che supera i 150 miliardi di dollari. Nel giro di pochi anni i target di riferimento dei singoli titoli hanno alzato l’asticella della fascia d’età, indirizzandosi pertanto anche agli adulti. Ormai in tutto il mondo si possono contare tranquillamente centinaia di milioni di gamers, il cui numero è aumentato di pari passo con l’apparizione di app e dispositivi mobile sul mercato. Non occorre recarsi in un negozio per provare un videogioco e l’offerta generale si è ingigantita. L’intrattenimento ha iniziato ad inglobare anche giochi elettronici come quelli da sala, descritti in parte da portali come www.auraweb.it. Per certi versi, anche le applicazioni sui vecchi giochi di carte possono rientrare nella cerchia dei videogame. Da qualche tempo a questa parte una fetta del mercato è rimasta relegata al settore rétro, pensato per i nostalgici degli anni ’80 e ’90 che anche nel terzo millennio avevano continuato a manifestare interesse per i giochi d’epoca. “Super Mario Bros.”, “Pokémon” e chi più ne ha più ne metta: sono parecchi i titoli storici che sono stati riproposti in più salse per accontentare anche quei giocatori che non sono particolarmente attratti da platform in 3D o da simulazioni calcistiche all’ultimo grido. Nel 2020, solo in Italia gli introiti risultati dai dati sul mercato dei videogiochi sono aumentati di un quinto rispetto all’anno precedente, producendo oltre 2 miliardi di Euro. Circa la metà di queste somme sono garantire dai giochi provenienti dagli store digitali.
Storia dei videogiochi
L’avvio del settore dei videogame così come lo conosciamo oggi risale agli anni ‘80. Allora erano le prime console a 8 bit di SEGA e Nintendo a dominare in ambito pubblicitario. Le console portatili esistevano già: il Game Boy è stato indubbiamente il dispositivo più longevo sotto questo punto di vista, mentre molto meno fortunato è stato il Game Gear, che nonostante uno schermo a colori e retroilluminato veniva snobbato dai più per i costi elevati, il parco giochi limitato, le dimensioni ingenti e l’eccessivo consumo energetico delle batterie. Solo verso la metà degli anni ’90 è arrivata la prima PlayStation, oggi la console per eccellenza. Già dalla PlayStation 2 le software house avevano fiutato la possibilità di far comunicare i giocatori di tutto il mondo online. Un tempo la sfida era tra SEGA e Nintendo, oggi è tra Sony e Microsoft, produttrice della Xbox. La SEGA si è fatta da parte e non lavora più sull’hardware, mentre la Nintendo regge botta e continua a sfruttare i personaggi che l’hanno consegnata alla storia dei videogiochi. Ancora qualche anno di attesa ed entreremo in un’ulteriore era videoludica. Si parla già di Cloud Gaming e realtà virtuale. Insomma, l’intenzione è quella di rendere il gioco ancora più immersivo.
Statistiche sui videogiochi: l’utenza
Qual è, esattamente, il profilo dell’utente tipico? Secondo alcune statistiche sui videogiochi circa il 40% dei videogiocatori italiani è rappresentato da donne. Già, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, anche le mamme e le ragazze più giovani hanno iniziato ad avvicinarsi sempre di più alle console negli ultimi anni. L’età media dell’utenza globale è oggi di 35 anni. Qualche anno fa erano solo i piccoli a divertirsi tra combinazioni disparate di pulsanti sul gamepad, oggi invece sono in tanti a giocare assieme ai propri giocatori.