II mondo dei fiori non è un’entità a sé stante, proprio come è in stretto contatto con gli esseri umani che ogni volta si sorprendono della sua meravigliosa bellezza, così va di pari passo con il mondo degli alberi.
D’altronde, l’uno nasce dall’altro, sono due mondi che si completano a vicenda, arricchendosi di colori, di sfumature, di forme e di profumi scambievolmente. Fiori e piante sono figli della stessa essenza, brillano degli stessi colori, si nutrono della stessa linfa vitale.
Addentriamoci subito, quindi, nella storia di uno di questi nuovi protagonisti della nostra rubrica, IL TIGLIO.
Il Tiglio, la pianta della femminilità…
La pianta del Tiglio è da sempre considerata l’emblema della femminilità. Quasi certamente perchè i Greci, sin dalle origini, associavano la pianta al culto della dea Afrodite. E per questo motivo il Tiglio non può essere altro, se non la pianta della femminilità, strettamente legata a quella sinuosità divina, a quella bellezza colma d’amore e di desiderio, che è Afrodite.
Nata dalla spuma del mare, dea dell’amore, di quel sentimento, o meglio, di quella forza motrice che genera tutte le cose e che è alla base del ciclo dell’universo. Lei, dea dell’amore, del desiderio, della creazione e della fecondità, non appena posò piede sul suolo terrestre, lei così divina e così alta, fece sbocciare la vita. Sotto i suoi piedi la terra nacque e iniziò il suo ciclo di riproduzione e di creazione. La spiaggia che costeggiava il mare si fece erba e ad ogni passo di Afrodite sbocciava un fiore, ad ogni suo respiro cresceva una pianta, ad ogni movimento della divinità bella e feconda, la terra nasceva ancora e ancora.
Afrodite, dea portatrice di amore, di creazione. E il Tiglio, pianta della femminilità.
L’una prescelta dall’universo, l’altra dagli uomini per essere simbolo, tra i mortali, della femminilità creatrice divina.
…e delle metamorfosi
Il Tiglio, simbolo fiorente e verdeggiante della femminilità diventa anche il protagonista di una serie di leggende e di miti che parlano di una nascita seconda, una sorta di RI-nascita…una metamorfosi.
Una di queste leggende ci racconta che Filira, la ninfa figlia di Oceano, ebbe un figlio da Crono, dalla loro unione, infatti, nacque il centauro Chirone. Spaventata dall’essere che diede al mondo, Filira chiese al padre di essere uccisa, ma il titano decise diversamente e la trasformò in una pianta di Tiglio.
Ancora una volta, quindi, il Tiglio si fa vero e unico portatore dell’essenza della dea Afrodite. Dea della nascita, della creazione e della rinascita…la stessa a cui va incontro la ninfa Filira, trasformata dal padre in un albero. Non un albero qualsiasi, ma un Tiglio.
E allora Filira, scossa nell’animo a tal punto da supplicare il padre di ucciderla, non trova la morte nel suo destino, bensì la rinascita, la metamorfosi. Afrodite è dea di ogni tipo di nascita, anche quella che avviene per la seconda volta, è dea delle rinascite, e il Tiglio è il simbolo della reincarnazione di una vita che si spegne e che subito dopo rinasce in una nuova entità per trovare la pace che aveva precedentemente perduto.
Il Tiglio è la colonna sonora di un altro celebre mito greco, quello che narra l’amore senza fine di Bauci e Filomene, una coppia di vecchi sposi ancora fortemente innamorati come appena uniti in matrimonio.
La coppia eternamente innamorata ricevette un regalo da parte degli dèi Zeus e Ermes, che sotto mentite spoglie erano stati accolti con gentile ospitalità dai due anziani sposi. Gli dèi concessero a Bauci e Filomene il dono di morire insieme. E così, il giorno in cui i due sposi iniziarono a star male e a spegnersi, si trasformarono in due alberi: Bauci in una quercia e Filomene in un Tiglio.
Il regalo concesso loro dagli dèi si concretizzò. Filomene, da sempre e per sempre innamorata del suo sposo, spegne la sua vecchiaia insieme a quella di lui e insieme rinascono nella terra, nella natura, nella creazione di Afrodite.
Come la ninfa Filira, anche la mortale Filomene compie la sua metamorfosi, la sua rinascita sotto le sembianze del Tiglio, stendardo della dea dell’amore. Un amore che tutto può, talmente potente da creare, distruggere e portare alla rinascita.
Il Tiglio, pianta sinuosa e verdeggiante, proprio come la sua dea. Eternamente elegante, raffinata, bella e feconda. Il Tiglio affonda le sue radici nel terreno fertile, ne assorbe tutta la vitalità e fa sbocciare i suoi fiori, proprio come Afrodite generò la vita imprimendo i suoi passi sulla terra.
Francesca Motta