Tutto è ormai pronto.
Le letterine dei bambini sono state lette una ad una, dalla prima all’ultima. Perché non esiste voce che non meriti di essere ascoltata. Soprattutto quando porta in sé la purezza e l’innocenza di un bambino.
Ogni singolo desiderio è stato esaudito o è stato fatto il possibile per avvicinarsi alla sua realizzazione. Ogni singolo giorno dell’anno è stato speso con l’obiettivo di fare spuntare un meraviglioso sorriso su ciascuno di quei visini paffutelli e irresistibili.
Ma ora che la mezzanotte si avvicina, tutti gli elfi hanno spento le luci e le macchine della fabbrica di giocattoli e sono scesi in piazza. C’è chi si rilassa sorseggiando una cioccolata calda ai bordi della pista di pattinaggio mentre le coppie volteggiano sui pattini tenendosi per mano. C’è chi si muove per i vicoli intonando canzoni natalizie sostando ad ogni porta per offrire bastoncini di zucchero bianchi e rossi. Le strade risuonano delle risate dei cuccioli di elfo che giocano a palle di neve e che vengono interrotti di tanto in tanto dalle mamme che sistemano loro i cappelli e stringono le sciarpe calde intorno al collo.
Tutto il Polo rimbomba di allegria e di serenità, di aspettative tipicamente natalizie. E in questo clima festoso e idilliaco, oltre le pareti della casupola che svetta sulla collina ghiacciata troneggiando su tutto il villaggio, c’è chi si prepara per la grande nottata.
Fischietta spensierato mentre infila i suoi pesanti stivali che ogni anno sembrano richiedere sempre più impegno per essere calzati. Dalla cucina proviene un profumino invitante. Quasi sicuramente Mamma Natale si starà portando avanti per il pranzo del giorno seguente. E come poter resistere a un innocente assaggino…ma la giacca rossa fatica ad allacciarsi in vita e le case dei bambini traboccheranno di dolcetti e spuntini preparati per lui.
Un’ultima sistematina alla lunga e bianchissima barba e poi via verso la partenza. È lui. Babbo Natale.
Nella stalla adiacente alla casa sono pronte anche loro, le immancabili e insostituibili renne. Il naso rosso di Rudolf brilla più che mai nella magica notte della Vigilia e gli zoccoli di tutte le altre compagne scalpitano. Già legate alla lucente slitta, non vedono l’ora di spiccare il volo.
Babbo Natale sistema il grosso e rigonfio sacco stracolmo di doni, sul sedile accanto a lui. Pieno di toppe e di cuciture, il sacco resta sempre quello, il compagno magico e fedele di quell’uomo che ogni anno, la notte del 24 dicembre, lo trasporta sulla spalla come fosse una piuma. Forse, è proprio vero che quando si compiono gesti con volontà e con amore, il loro peso risulta dolce e quasi impercettibile.
La sua sola risata, calda e gioiosa, sincera e profonda, basta a fare alzare in volo le renne. Uno sfarfallio di campanelli appesi al loro collo che suonano al passaggio del vento. Babbo Natale sventola la mano guantata verso il basso dove folle di elfi con il naso puntato all’insù guardano la slitta estasiati.
Ed ecco che ha inizio la notte più magica, più lunga, più elettrizzante e carica di aspettative di tutto l’anno. Ogni minuto conserva in sé un tempo illimitato per permettere a Babbo Natale di consegnare i regali ai bambini dell’intero universo mondo. Dalle case più fredde del nord, agli angoli più reconditi ed esotici, lungo l’oceano e le sue isole e poi giù fino alla calda e selvaggia terra dei grandi mammiferi. Babbo Natale e le sue renne viaggiano per il mondo la notte della Vigilia e fanno visita ai bambini dell’intero globo.
Ciascun camino si adatta magicamente alla perfezione al paffuto girovita di Babbo Natale. Fuori, sul tetto, sui balconi o nel giardino, le renne consumano le provviste che i dolci bambini hanno lasciato per loro prima di andare a dormire. Latte e carote, carote e fieno, biscottini talvolta decorati dalle loro stesse manine, nulla a cui si possa resistere. Nel frattempo Babbo Natale si dedica a ciò che ama fare di più: depositare i regali sotto l’albero di Natale. Ad ogni casa un rapido spuntino anche per lui…ebbene sì, nella notte della Vigilia anche lo stomaco e la pancia di Babbo Natale sembrano non avere limiti come le ore.
Un pacchetto regalo qui e un altro là. Un’ultima occhiata al sacco magico per essere sicuro di aver consegnato tutti i regali. E poi una veloce sbirciatina a quei visini angelici, paffuti e sereni che dormono beati.
Babbo Natale rimonta sulla sua slitta, il sacco vuoto accanto a lui, e spicca l’ultimo volo della nottata. Anche quest’anno, per l’ennesima volta, ha compiuto la magia. E al ritmo dei campanelli delle renne ecco spuntare il sole all’orizzonte. Ancora una volta Babbo Natale farà ritorno al Polo Nord con il sorriso, immaginandosi l’entusiasmo e l’euforia dei bimbi quando si risveglieranno tra poche ore.
Nel cielo risuona un’ultima volta la sua calorosa risata.
Non sarà il solito Natale, quello che ci attende. Non ci saranno gli ampi ritrovi intorno alla tavola. Non ci saranno baci né abbracci. Ma il calore di una magica notte di doni e di generosità scalderà comunque il nostro cuore.
Francesca Motta