Celebriamo il mondo dei fiori, con i loro colori e le loro mille sfumature, le corolle multiformi…i significati nascosti, i miti e le leggende che li accompagnano da secoli.
Celebriamo, dunque, con un appuntamento fisso all’interno delle nostre pagine, un mondo in cui i protagonisti incontrastati sono loro: I FIORI.
LA CAMPANULA
Fiore ornamentale, certamente delizioso, di una bellezza delicata, ma anche forte e, nonostante l’apparenza possa ingannare, un fiore robusto, in grado quindi non solo di abbellire, ma anche di crescere e resistere in ambienti non proprio favorevoli.
Non a caso, all’anima ambivalente della Campanula, vengono associati due significati distinti: da una parte, infatti, è considerata il simbolo della speranza e della perseveranza, in funzione del fatto che si tratta di una pianta rustica e pioniera capace di crescere dove altre piante non riuscirebbero; dall’altra parte, invece, evoca immagini cupe tanto da essere soprannominata “la campana dei morti”.
La leggenda dei fiori che volgono lo sguardo verso il basso
Si narra che un tempo sulla terra nascessero degli strani fiori che guardavano il cielo e che appassivano a causa del sole che, puntualmente, li seccava.
Il proprietario di questi fiori, terribilmente dispiaciuto per la triste situazione e per la crudele sorte dei suoi amati fiori, decise di preparare un intruglio magico.
La pozione che riucì a creare permetteva ai fiori di cambiare posizione, in modo che rivolgessero la corolla verso terra.
Entusiasta, l’uomo somministrò la pozione magica a tutti i suoi fiori, dalla prima all’ultima Campanula, e da allora questo fiorellino non rivolge più la sua corolla verso il sole lucente e spettacolare, eppure deleterio, bensì verso il terreno, preservandosi e continuando a donare alla terra la sua delicata bellezza.
Il fiore che riaccese il cuore dell’umanità
Tanto tempo fa, quando il mondo era un luogo brullo e molto triste, abitato da esseri infelici, una delle fate alate che abitavano i boschi andò alla ricerca della causa di tanta tristezza.
Un giorno incontrò un albero centenario che le spiegò il vero motivo del dilagare di tanto sconforto: l’assenza di bellezza.
Allora la fata decise che sarebbe stato un fiore a salvare il mondo dalla tristezza e si mise in viaggio alla ricerca di quello giusto.
Ne incontrò tanti lungo il cammino ma nessuno sembrava all’altezza. Quindi, decise di inoltrarsi nello spazio per scovare il fiore più bello e su una roccia vagante ne intravide uno piccino. Era bello ma non troppo appariscente, piccolo, resistente.
Era il fiore adatto a riaccendere i cuori inariditi delle persone.
Lo colse e lo portò sulla terra. Quel fiore era la Campanula, che oggi simboleggia ciò che è nuovo e capace di durare eternamente.
Campanule e storie del piccolo popolo
Si racconta che, talvolta, nelle notti d’estate, si possano percepire degli strani tintinnii, come di campanelli.
Sono le Campanule a emettere quei suoni e lo fanno per chiamare il piccolo popolo in occasione delle loro feste segrete.
Il momento dell’anno più goliardico per queste creature è il solstizio d’estate, soprattutto dopo il crepuscolo, quando si riuniscono per fare festa.
In queste occasioni speciali si dice che le Campanule vengano utilizzate come lanterne ricurve che rischiarano i boschi durante la notte.
Ma sebbene le Campanule siano associate al divertimento estivo, molte leggende riportano storie inquietanti sul loro conto. Non a caso vengono anche chiamate campane dei morti, proprio perchè in passato si credeva che sentirne i rintocchi fosse presagio di morte imminente.
Basti pensare che in Scozia, la Campanula prende il nome di “Old man bell”, che significa appunto “campanella del demonio”.
Insomma, che si voglia associare questo fiore al mondo magico e fatato, piuttosto che a quello dei morti; che si voglia ricordare la Campanula come il fiore portatore di bellezza, speranza e luce, oppure come il fiorellino delicato che volge la sua corolla verso il basso, non possiamo certamente negare che la Campanula, in tutta la sua raffinata bellezza, racchiuda in sé un’intensità mistica che affascina.
Francesca Motta
