La famiglia Arquà alla scoperta degli Usa: sei mesi in camper tutti insieme

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LISSONE – “Ai nostri figli non possiamo lasciare ville, case o altri beni, ma esperienze che li renderanno uomini migliori e che conserveranno gelosamente e per sempre nel loro cuore. Imparando a conoscere il mondo e la gente, ad abbattere barriere e pregiudizi, a capire che in fondo il diverso non è tanto diverso e che tutte le persone aspirano alle medesime necessità: serenità, famiglia, amore”.

Così inizia la nostra chiacchierata con Andrea Arquà, 41 anni milanese di nascita ma lissonese d’adozione, libero professionista che l’1 marzo partirà per sei mesi per gli Usa con la moglie Michela, i figli Daniel e Noha e l’inseparabile cagnolona Maya.

Quella della famiglia Arquà non sarà una vacanza, ma un’esperienza di vita di sei mesi, a bordo del loro furgone Volkswagen T3 Vestfalia del 1981. Una viaggio da New York lungo tutto il perimetro americano, scoprendo l’America da est a ovest.

Nessun viaggio coast to coast, bando a percorsi turistici e alberghi di lusso, ai fast food o alle cene nei ristorante: si organizzeranno da soli in una casa di poco più di 4 metri quadrati alla scoperta della natura e delle città più belle e affascinanti degli States, riscoprendo insieme la gioia della famiglia e delle piccole cose.

Nei prossimi giorni il furgone verrà imbarcato ad Anversa destinazione Usa, mentre l’1 marzo è già pronto il biglietto per gli Stati Uniti: Andrea, moglie, figli e cane partiranno per New York dove si fermeranno qualche giorno per poi raggiungere Baltimora dove è sbarcato il furgone e da lì partire per la grande avventura.

“È un’esperienza intensa – racconta Andrea mostrandoci la mappa – Un’esperienza da fare adesso oppure mai più”.

Diversi gli ostacoli che hanno dovuto superare. In primis quello del lavoro. “Abbiamo dovuto garantire all’ambasciata americana di volerci fermare negli States solo sei mesi (la data del rientro è fissata per il 28 agosto, ndr) – precisa – Ottenendo anche dal datore di lavoro di mia moglie la certezza di conservare il suo posto di lavoro”.

Poi la scuola: Daniel ha 8 anni e frequenta la terza elementare, Noha 5 anni e frequenta l’ultimo anno dell’asilo. “Fortunatamente non è stato un problema – precisa – Daniel frequenta la Scuola pubblica Montessori di Cinisello Balsamo. Le insegnanti hanno accolto favorevolmente questa iniziativa che abbraccia appunto il metodo Montessori, lo scoprire direttamente quello che stanno studiando sui libri di scuola. Partendo a marzo e rientrando alla fine d’agosto Daniel perderà circa 3 mesi di lezioni, ma prima di partire le maestre gli forniranno anche materiale per proseguire autonomamente il programma. Inoltre sono previsti collegamenti con la scuola via Internet, la tecnologia ci viene in aiuto”.

Il fascino del girovagare su un furgone che ha tanto il sapore del vintage è sicuramente suggestivo, ma come si organizzeranno, hanno già pianificato un percorso? “Un percorso preciso no – continua Andrea – Visiteremo le città più grandi e poi concentreremo la nostra attenzione sui parchi e sulle località minori, scegliendo anche le strade secondarie per assaporare appieno l’America meno conosciuta. Oltre a fermarci nei campeggi, sceglieremo anche il cosiddetto campeggio “in libera”, naturalmente in zone sicure e non isolate. Utilizzando un’app che ci fa individuare aree di sosta: l’abbiamo già usata la scorsa estate durante le vacanze in Europa, ottenendo ottimi risultati. Una sorta di Tripadvisor per i campeggiatori”.

Come faranno per l’alimentazione, essendo la famiglia Arquà vegana? “Nessun problema – spiega Andrea – Frutta, verdura, legumi non mancano certo in America. Ai supermercati preferiamo sempre i mercati, è un modo anche per conoscere meglio la realtà e la cultura del posto. Poi tutta la famiglia si metterà ai fornelli, è bellissimo cucinare insieme”.

Ma per i bagagli come faranno? Se noi comuni viaggiatori quando partiamo per due settimane al mare ci portiamo un intero armadio, come farà una famiglia di quattro persone per sei mesi? “Ci portiamo solo quello che davvero ci serve – continua – Ci circondiamo di troppe cianfrusaglie. Riempiremo il furgone con tutto il necessario: vestiti, piatti, stoviglie, lenzuola, coperte, sacchi a pelo”.

Senza voler fare i conti in tasca ad Andrea, ma la domanda è lecita: bisogna comunque essere milionari per poter intraprendere questa avventura? “Assolutamente no: sei mesi negli Stati Uniti ci costeranno meno di 30 mila euro – spiega – In molti in queste settimane mi pongono questa domanda. Io non sono né più ricco né più fortunato degli altri. Io e Michela abbiamo deciso insieme di vivere questa esperienza e la stiamo realizzando. Alla fine costa poco meno di un’automobile di media cilindrata. C’è chi è felice acquistando un’auto, noi preferiamo investire i soldi in questo viaggio”.

C’è chi sostiene l’avventura della famiglia Arquà. Alcuni sponsor che hanno aiutato l’organizzazione della trasferta a stelle e strisce.

“Un grazie all’azienda Solbian che ci ha fornito i pannelli solari – continua – Al centro Bertoni che ci ha dato un grande box per mettere tutto il necessario anche sul tetto del mezzo e infine l’azienda PrintOne di Muggiò per il logo di questa avventura intitolata vanfamilyontheroad”.

Anche noi di Quibrianzanews.com seguiremo le avventure di Andrea Arquà che ci ha promesso di inviarci periodicamente foto, racconti ed avventure dagli Usa.

Buon viaggio, famiglia globetrotter!

Barbara Apicella

1 commento

  1. Bellissima iniziativa!
    però da ex possessore di un pannello Solbian consiglio la famiglia di munirsi anche di qualche pannello cinese che costa pochi euro e funziona meglio.
    In bocca al lupo!

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