Profumazione intensa, colori ancora più accattivanti. Le sue sfumature di un blu notte che scemano in un viola carico ed energico, rapiscono lo sguardo, monopolizzano l’olfatto e avvolgono il cuore.
Stiamo parlando della Lavanda, la profumatissima e coloratissima pianta di origine mediterranea.
Lavanda…profumi, colori e utilizzi
Utilizzatissima e molto apprezzata nell’uso quotidiano per il suo piacevole profumo, i fiori di Lavanda vengono essiccati e inseriti in appositi sacchettini per essere riposti in armadi e cassetti e sprigionare quell’inconfondibile aroma di bosco, di natura incontaminata, di prati e di colline dipinte di viola e blu, che vanno così a donare colore e un tocco di eleganza anche al nostro guardaroba. Balsami, saponi, creme per il corpo, oli essenziali, l’intensa e allo stesso tempo delicata profumazione della Lavanda è ampiamente usata in ogni prodotto moderno per la cura del nostro corpo e della nostra persona. Costantemente ricercata e apprezzata forse proprio per quella scia di naturale freschezza che rilascia sulla nostra pelle e che si insinua nelle trame dei nostri vestiti. Ma è anche un utile rimedio per alcuni disturbi della nostra salute, nella fitoterapia, per esempio, l’olio di Lavanda si usa per alleviare il mal di testa, strofinandone alcune gocce sulle tempie.
L’affascinante pianta, come detto prima, ha radici mediterranee e infatti veniva già abitualmente utilizzata dagli antichi greci e romani. Il suo nome, per l’appunto, deriva dalla parola latina “lavare” in riferimento all’uso che questi ultimi ne facevano. Dopo averne essiccato i fiori, si servivano della Lavanda come detergente e per profumare l’acqua dei bagni delle abitazioni e delle terme. I romani la prediligevano anche per le sue proprietà antinfiammatorie e lenitive, utili per combattere le punture di insetto e alleviare le bruciature.
Tra amore e magia, ecco spuntare la Lavanda!
Profumo intenso e distintivo, colori che sembrano provenire direttamente dalla volta celeste, un’origine antica e una gamma di utilizzi molto ampia. Eppure non è finita qui, perchè la Lavanda custodisce in sé anche un alone di mistero e di magia. Nella mitologia greca, infatti, la pianta, detta anche spighetta di San Giovanni, era dedicata a Ecate, la misteriosa dea lunare protettrice delle maghe e degli indovini. Nella notte del solstizio estivo, le streghe che praticavano la magia bianca, quindi quella buona, erano solite offrire alla dea un mazzetto di fiori di Lavanda come buon auspicio. I superstiziosi invece, nella stessa notte, mettevano le spighette sulla soglia di porte e finestre per allontanare le fattucchiere dalle cattive intenzioni e per proteggersi dalle loro maledizioni.
Protagonista di superstizioni e di magie, ma anche simbolo dell’amore. La deliziosa Lavanda era il fulcro dei riti sacri dedicati all’amore e alla dea per eccellenza di questo sentimento, Venere. Si narra infatti che la Dea utilizzasse questa pianta perché il suo profumo attirasse gli uomini, garantendo, oltre all’amore, anche felicità, protezione, purificazione e gioia. Da qui la tradizione vuole che alcune spighe di Lavanda vengano poste all’interno del corredo della futura sposa per augurarle felicità e prosperità nella vita coniugale.
La Lavanda è sicuramente una delle piante più affascinanti. Colma di sfaccettature, di molteplici utilizzi e di quella bellezza quasi immateriale che dona alla natura. I suoi colori, così vivi, così accesi, così brillanti e puri, ammaliano a tal punto da sembrare finti, il frutto di un uso magistrale del colore in un’opera d’arte. Eppure la Lavanda è il prodotto vero e tangibile della natura che si bea di queste tinture celestiali. Un accattivante intreccio di blu e viola, gli stessi colori delle scie sfavillanti ed esplosive che lasciano le stelle quando dal cielo cadono verso di noi, sulla terra. Le stesse incredibili colorazioni dell’universo e dei suoi corpi celesti. Che meraviglia.
Nel linguaggio dei fiori e delle piante la Lavanda ha due diversi significati, parallelamente opposti tra di loro: diffidenza, significato nato dall’antica credenza secondo la quale all’interno dei suoi cespugli si annidassero i serpenti e, inoltre, a causa della massiccia presenza di api e calabroni in prossimità della pianta durante la fioritura; e virtù, dovuto ai vari utilizzi della pianta, sin dai tempi più remoti.
La nascita di quella pianta che abbatte i confini tra cielo e terra
Quando si pensa alla Lavanda, appare istintivamente davanti ai nostri occhi il magico panorama delle infinite distese viola delle campagne della Provenza. Quegli spazi immensi, che sembrano non avere confini né limiti, che si estendono a perdifiato fino all’orizzonte del cielo, lì dove le sfumature intense della Lavanda si fondono con il blu del cielo provenzale. Ed è proprio qui, che è nata e ambientata la leggenda più accreditata sulla nascita della pianta. La protagonista è una fata di nome Lavandula, dagli occhi azzurri e dai capelli biondissimi, nata fra le lande selvagge della montagna di Lure, la fata un giorno decise di cambiare vita e di cercare un nuovo luogo da chiamare casa. Prendendo tra le mani un libro di paesaggi, rimase colpita dalle valli della Provenza che in quell’epoca erano aride e brulle, senza vita, la fata presa dallo sconforto si mise a piangere e le sue lacrime macchiarono di blu le pagine del libro. Per rimediare al danno fatto, Lavandula prese un pezzo di cielo e lo stese sulle lande desolate della Provenza e da allora in quelle terre deserte iniziarono a nascere ricche distese di fiori blu e viola. E si dice anche che le ragazze bionde nate in quelle terre conservino negli occhi lo stesso ammaliante color lavanda delle distese della loro terra.
Un’altra toccante leggenda, narra di una giovane affascinante donna che, in fuga da due loschi individui, trovò protezione dallo spuntare improvviso di rami di Lavanda dal terreno spoglio, che la avvolsero proprio intenzionati a proteggerla. Da qui, nasce la credenza secondo la quale una donna che si trovi in un campo di Lavanda, non possa subire alcun male e non possa essere sfiorata neppure con un dito. Di conseguenza, è nata l’usanza di portarsi appresso, tra i capelli, nascosto tra i vestiti, o nella borsa, un ramoscello di Lavanda per assicurarsi protezione.
Protettrice e paladina di tutte le donne, portatrice di colori e profumi intensi, la Lavanda ci avvolge e ci affascina con il suo passato di leggende e utilizzi. Un profumo che resta nell’aria per sempre, sospinto dal vento in ogni angolo del pianeta, senza mai esaurirsi. Inebriati dalla morbida fragranza della Lavanda, alzando gli occhi all’insù sembra di assistere all’abbraccio tra due amanti: il cielo e la terra. Il blu celeste e il viola della pianta si fondono e si contaminano a vicenda, in un eterno scambio d’amore.
Francesca Motta