La memoria della neve

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La memoria della neve

Bianco candido e soffice, un manto color del latte e della consistenza delle nuvole. Fiocchi che cadono leggeri dal cielo ma si depositano pesanti al suolo.

È la magica e incantevole bellezza della neve. Esiste un fenomeno atmosferico più affascinante?

Nasce dal freddo e dal ghiaccio, dalle nuvole invernali cariche di pioggia. Da quelle gocce d’acqua che all’impatto con il gelo si tramutano, ammorbidiscono la propria forma fino a dare vita alla neve.

Una magica cristallizzazione capace di scaldarci il cuore come nemmeno il sole estivo più cocente sa fare.

Il freddo e bianco Natale, così riscaldante e famigliare, accogliente e avvolgente. Un Natale e un’atmosfera invernale perfetta quella con la neve, che purtroppo però, da anni ormai, sta diventando sempre più un ricordo in questo nostro caldo clima vittima del surriscaldamento globale.

La memoria della neve

E quando una bellezza diventa rara, aumenta esponenzialmente ed inevitabilmente anche il suo fascino.

Così è diventata la neve: un incantesimo della natura sempre più utopico e di conseguenza più atteso e inebriante. La preziosità evanescente della neve ci rammenta quanto le più belle cose siano effimere, rapide e, ahimè, destinate a scomparire.

Ecco perché quando il cielo si tinge di quel grigio rosato, la tintura che tradizionalmente preannuncia una nevicata, alziamo gli occhi e puntiamo il naso infreddolito all’insù.

Le nuvole sembrano zucchero filato che lasciano precipitare i loro fiocchi sulla terra. Un dolce panorama.

La neve è pioggia bianca che cade copiosamente senza nascondersi dietro la trasparenza liquida dell’acqua. Il suo è un bianco soffice ben distinto che scivola senza sosta, quasi come se il cielo avesse finalmente aperto la sua bocca e si fosse liberato di tutte le parole non dette e tenute taciute per troppo tempo.

Ma, a differenza delle parole, cadono silenziosi i fiocchi di neve. E sempre silenziosamente si depositano. Ovunque. Sui tetti delle case, sulle distese di prati, sulle macchine in sosta, sui rami fragili degli alberi che potrebbero spezzarsi sotto il suo soffice peso, sul becco degli uccellini e sulle loro ali. Sulle strade, sugli ombrelli e sulla punta delle nostre scarpe. Ovunque la neve riempie silenziosa il mondo.

La memoria della neve

Il suo elegante manto bianco si distende sulla terra come una morbida e comoda coperta. È fredda e bagnata, eppure sembra volerci coprire, proteggerci e tenerci al caldo.

Scivola dal cielo sussurrando, senza fare alcun rumore. Il suo inconfondibile suono è il silenzio. Un silenzio che ovatta lo slittamento degli pneumatici sul nevischio, che attenua i nostri passi sul marciapiede. Un silenzio carico di vita.

Le neve conserva le tracce del nostro passaggio in questo tempo. Le impronte dei nostri passi, le orme degli uccellini che vi zampettano sopra bucandone il manto in cerca di cibo, la scia degli slittini carichi di bambini sorridenti che portano con sè i loro gridolini adrenalinici e festosi.

La memoria della neve

La neve conserva ogni cosa e assorbe nel suo silenzio i rumori e i suoni di chi la percorre. Tutto rimane impresso nel candido manto nevoso ma, allo stesso tempo, in essa tutto va perduto.

Sì, perché quando i suoi fiocchi scendono di nuovo copiosi sul suolo, la neve copre e nasconde ogni cosa. Un continuo imprimersi e cancellarsi. Il magico potere della neve.

Francesca Motta

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