MONZA – La Meridiana non dimentica i malati di Alzheimer e dona un aiuto concreto ai pazienti e ai loro familiari. Un messaggio carico di speranza, ma anche di segni concreti quello inviato giovedì 21 settembre in occasione della Giornata Mondiale Alzheimer dai vertici della cooperativa monzese impegnata anche nella realizzazione del “Paese ritrovato”, un vero e proprio paese studiato a misura di malato di Alzheimer consentendo al paziente che sta via via perdendo la memoria di condurre un’esistenza normale in uno spazio familiare e protetto aiutandolo a rallentare il decadimento cognitivo. Un vero e proprio paese con miniappartamenti, il comune, il teatro, il bar, il minimarket e la chiesa che sorgerà in viale Cesare Battisti.
Purtroppo, come spiegato durante il convegno organizzato giovedì, i dati mondiali sulla demenza sono allarmanti: il Rapporto Mondiale Alzheimer 2015 stima una presenza di 46,8 milioni di persone affette nel mondo da demenza con una media di quasi 10 milioni di nuovi casi ogni anno.
I dati sono impressionanti anche nell’area dell’ex Asl di Monza e Brianza con una stima di 7.298 persone affette dalla patologia (circa il 4,5 per cento della popolazione anziana).
“Di fronte a questa emergenza – ha spiegato Roberto Mauri, direttore della Cooperativa La Meridiana – riteniamo urgente attivare risposte efficaci che sappiano sostenere i malati e le loro famiglie. Abbiamo, quindi, pensato di realizzare tre progetti che risponderanno all’esigenze poste dalle differenti fasi della malattia. Lo Sportello di Ascolto e di orientamento ai servizi del territorio, un servizio necessario soprattutto nella fase iniziale della malattia. Poi il progetto Dementia Friendly Community, una città che prenda coscienza della gravità della malattia e che sappia accogliere e relazionarsi con le persone con demenza, in collaborazione con le altre associazioni. Infine un vero e proprio villaggio di cura, Il Paese Ritrovato, in grado di assistere, assicurare protezione, consentire alle persone malate libertà, dignità e possibilità di esprimere nella vita quotidiana le proprie capacità residue”.