MONZA – Sembrava un sogno, oggi sta per diventare realtà. La concretizzazione di quel pionieristico e all’epoca utopico obiettivo di debellare la poliomielite dal mondo: al Rotary e ai rotariani nulla è impossibile, malgrado le difficoltà politiche, il rischio di raggiungere certi Paesi e di spiegare alla popolazione l’importanza della vaccinazione.
Manca poco per debellare definitivamente questa malattia che, anche nei Paesi occidentali (Italia compresa), prima dell’introduzione del vaccino ha portato morte e disabilità.
Progetto Polio Plus tra passato, presente e futuro: di questo si è parlato sabato scorso in Regione Lombardia, nella prestigiosa Sala Biagi, che ha ospitato “La salute delle Nazioni” seminario della Rotary Foundation che ha visto la partecipazione dei tre Distretti Lombardi (il 2041 presieduto da Andrea Pernice, il 2042 guidato da Nicola Guastadisegni e il 2050 guidato da Lorenza Dordoni): ospite d’eccezione John Germ Presidente Rotary International 2016-2017.
Nutrita anche la delegazione brianzola, con la partecipazione di diversi esponenti dei club in primis Franco Andretta presidente del Rotary Club Monza Villa Reale che ringraziamo per averci ospitato a questo evento di carattere internazionale, e il past governatore il monzese Gilberto Dondè.
Un’occasione per fare il punto della situazione sul progetto Polio Plus partito nel 1985 da un’idea di Sergio Mulitsch socio fondatore del Rotary Club Treviglio. Tanti i passi fatti in avanti, tantissimi i vaccini somministrati in questi decenni e le vite salvate. Come ha ricordato in un videomessaggio Michel Zaffran componente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e direttore del Programma eradicazione Polio, invitando i rotariani a non mollare ma ormai agli sgoccioli di questo progetto “raddoppiate l’impegno per debellare la poliomielite ed entrare nella storia”.
Dal 1988 ad oggi c’è stata una riduzione del virus del 99,9 per cento in tutto il mondo con l’individuazione quest’anno di casi di Poliovirus selvaggio solo in Afganistan, Pakistan e Nigeria.
Non è stato facile arrivare fino a questi importanti risultati ha spiegato la ricercatrice e giornalista Karen Bartlett. “La poliomielite fino a un secolo fa spargeva il terrore – ha ricordato – Poi negli anni Sessanta sono arrivati i vaccini che hanno salvato milioni di vite”. Portare la cultura della vaccinazione nei Paesi del Terzo e Quarto Mondo dove la poliomielite era ancora diffusa è stata un’impresa. “Gli operatori sanitari hanno dovuto affrontare diversi ostacoli, tra i quali la guerra e la corruzione – aggiunge – Ma questo progetto è troppo importante: la vita di tantissime persone dipende dalla nostra campagna”. Poi la diffidenza delle madri nel dover somministrare quelle gocce ai loro bambini, la necessità di spiegare, educare, informare nella certezza che “come è possibile debellare il vaiolo e la poliomielite è possibile debellare anche molte altre malattie”, ha aggiunto. Arrendersi ora assolutamente no: il lavoro di questi decenni verrebbe vanificato.
Lo sa bene John Germ, ospite d’eccezione del seminario, che ha gettato gli occhi al futuro, quando il progetto “Polio Plus” si concluderà. “Abbiamo lavorato sodo – ha spiegato alla numerosa platea di rotariani giunta da ogni angolo della Lombardia – La strada da percorrere era più lunga di quella prevista. Oggi ci sono pochissimi casi di polio nel mondo ma se tra questi ci fosse tuo nipote, tu smetteresti?”.
Un invito a non mollare: ormai manca poco alla grande battaglia per debellare la poliomielite dal mondo. Non è facile. In alcuni angoli del mondo, come per esempio in Nigeria, è ancora endemica. “Ci siamo presi un impegno, vi daremo un mondo libero, senza polio – ha concluso John Germ – Poi il Rotary dovrà cambiare, perché il mondo sta cambiando, diffondendo la cultura del servizio. Servire l’umanità è la cosa più importante: servono mani, cuore e mente. Abbiamo quasi debellato la polio dal mondo, ma dobbiamo ancora cambiare il mondo”.
Un messaggio forte e preciso quello inviato dal presidente della Rotary Foundation. L’intenzione a non mollare, malgrado le tante difficoltà e spesso la mancanza di sostegno da parte della politica, proprio come avvenuto sabato con l’assenza del governatore Roberto Maroni e del Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin attesi non solo per un semplice saluto.
Una carrellata di ospiti ed esperti di fama internazionale per fare il punto della situazione sul progetto e sul delicato tema delle vaccinazioni. Come ha ricordato la dottoressa Nicoletta Previsani direttrice del Global Labaratory Containmerit Activities dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. “ La vaccinazione contro la poliomielite è fondamentale per i nostri figli e per i nostri nipoti – ha ricordato – Anche se da noi questa malattia non si vede da tempo c’è il rischio del contagio attraverso voli e viaggi”.
Barbara Apicella
Condivido anche questa… grazie…