“La Rustica” in Via Lecco 162, a Monza: la tigelleria che vanta la preparazione di prodotti freschi, cucinati al momento, quali il tipico pane dell’Appennino modenese, appunto, e lo gnocco fritto.
La Rustica offre ai propri clienti l’impeccabile servizio di un’ottima conduzione famigliare. I proprietari si mostrano sempre molto attenti a far procedere di pari passo la trasmissione della tradizione della tigella; e l’attenzione a far sentire completamente a proprio agio i loro ospiti.
Tutto il personale della Rustica offre un servizio mai distaccato, anzi, sempre amichevole e cordiale, trasformando così un pranzo o una cena a base di tigelle e gnocco fritto in una piacevolissima esperienza.
Andrea, proprietaria della tigelleria insieme al padre e alla sorella, è stata la prima ad avvicinarsi a questo tipico patrimonio culinario: lavorava già, infatti, nel ristorante che ha preceduto La Rustica e quando i proprietari hanno deciso di abbandonare l’esercizio, cambiando lavoro, Andrea ha coinvolto la sua famiglia e l’ha convinta ad acquistare l’attività, imbarcandosi insieme in questa nuova esperienza.
Invogliati dal fatto che a Monza e nelle zone limitrofe, non vi siano altri locali che producono tigelle e gnocco fritto freschi e fatti a mano, cucinati al momento appositamente per i clienti, Andrea e la sua famiglia scelgono di portare avanti questa tradizione in modo ammirevole.
La passione e la cura con cui vengono preparati i piatti tipici della Rustica, in Via Lecco 162, si legge nell’espressione determinata di Roberto, cuoco e comproprietario. Le sue mani al lavoro che preparano l’impasto sono come i colori di un pittore che si riversano sulla tela: è arte, è tradizione, è bellezza.
La tigella o, più propriamente, “crescenta” oppure “crescentina” è un piatto tipico della cucina del territorio modenese, bolognese, reggiano e mantovano. La preparazione di questo prodotto tipico del patrimonio culinario italiano, affonda le sue radici nel lontano passato. Ed è proprio dal passato che trae il suo nome: tigella deriva da “tegella”, diminutivo di “tegula” che in latino volgare significava “coperchio” (dal verbo “tegere” = coprire).
Dunque, ne deduciamo che oggi su tutto il territorio italiano, è abitudine riferirsi alle “crescentine” con il sempre più diffuso appellativo di “tigelle” nonostante, secondo l’etimologia, ci si stia riferendo al mezzo utilizzato per cucinarle piuttosto che al cibo vero e proprio, e nonostante, quindi, l’unico nome corretto rimanga comunque “crescentina”.
Dopo questo breve accenno di storia, ritorniamo a Roberto ed entriamo nella cucina della Rustica, dove all’interno dell’impastatrice sono stati versati gli ingredienti tipici della tigella: farina, sale, acqua e lievito di birra. Pochi semplici ingredienti per la creazione di un prodotto altrettanto semplice, ma molto gustoso.
Quando l’impastatrice ha terminato il suo lavoro Roberto, ormai esperto nella preparazione, adagia l’impasto su una teglia infarinata, lo copre con un panno e lo lascia lievitare per circa un’ora.
Successivamente, quando il tempo di riposo è giunto al termine, l’impasto viene steso sul piano di lavoro, sempre meticolosamente infarinato, e Roberto procede a stenderlo con un matterello fino a renderlo del giusto spessore. Uno stampo da cucina circolare fa il resto: ricavando dall’impasto i classici dischetti tondeggianti tipici delle tigelle.
La cottura, ci spiegano in cucina, è davvero molto veloce: basta riporre i dischi di pasta tra due piastre di metallo di una macchina appositamente realizzata per lo scopo e dopo pochi minuti le nostre tigelle, con tanto di marchio della Rustica (un’elegante R incisa sopra), sono pronte.
Anche questa bella iniziativa del marchio inciso sulla superficie soffice della tigella, è un elemento della tradizione che La Rustica ripropone fedelmente: era usanza, infatti, attribuire una specifica simbologia al bassorilievo sempre presente su almeno un lato del disco, spesso raffigurante diverse forme geometriche, ma il più utilizzato e diffuso era il “fiore della vita”, simbolo di prosperità e fecondità.
Un altro piatto tipico della Rustica è lo gnocco fritto, che si distingue dalla tigella per un impasto più consistente (oltre che per una variazione di ingredienti, ovviamente) e per uno spessore della pasta ancora più sottile. Roberto e la sua aiutante in cucina, Tiziana, ci spiegano che loro sono soliti dare allo gnocco una forma tondeggiante, invece di quella rettangolare tipica modenese.
Anche lo gnocco fritto, così come la tigella “sua compagna” qui alla Rustica, ha una cottura veramente molto rapida: pochi minuti in abbondante olio bollente.
Il personale della Rustica serve, infine, lo gnocco fritto sulla caratteristica carta assorbente marrone e le tigelle in un sacchetto tipico da panetteria. Insomma, tutto ci fa capire che questi, che andremo ad assaggiare, sono prodotti assolutamente “informali”, dalla preparazione semplice, alla cottura veloce, al servizio minimalista e tradizionale, alla tecnica di consumazione: rigorosamente con le mani!
La Rustica serve ai propri clienti dei meravigliosi taglieri di salumi (speck, prosciutto crudo e cotto, pancetta, coppa), di verdure e di formaggi, per offrire ottimi accompagnamenti alle tigelle e allo gnocco fritto. La farcitura più tipica prevede lardo e grana, disposti nella tigella tagliata a metà e ancora molto calda, in modo che questi si sciolgano al suo interno.
Andrea ci mostra, inoltre, che alla Rustica questi buonissimi piatti della tradizione modenese vengono accompagnati anche con gustose salsine di loro preparazione: alle zucchine, ai peperoni dolci, agli asparagi, per concludere con la classica mostarda di pere ideale per essere abbinata con i formaggi.
La tigelleria di via Lecco 162 a Monza, inoltre, vanta addirittura la preparazione di tigelle con impasti speciali che, a seconda dell’ispirazione della cucina, vengono proposti quotidianamente ai clienti: con curcuma, zafferano, pomodoro, olive, semi di papavero, noci e l’impasto senza lattosio (su richiesta).
Infine, per concludere in bellezza il vostro pasto alla Rustica, potete deliziarvi con i dolci fatti in casa (merito della nonna, come ci confida Andrea): specialità assoluta, il tiramisù!
Francesca Motta