La Saletta Reale: al binario 1 la meraviglia che stupisce

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MONZA – La vita si sa è fatta di treni che passano, altri che vanno via e non torneranno più, altri passeranno e a noi non resta che attendere. Magari comodamente seduti in una saletta… reale. Proprio qui a Monza, ne esiste una che richiama con tutte le sue forze ogni giorno i numerosi viaggiatori che, distratti da musica assordante o dalle preoccupazioni quotidiane, nemmeno sanno che esiste. Eppure basta fermarsi e voltarsi, percorrendo la banchina del binario uno, per scorgerla chiusa dietro porte in vetro. Bella, ricca ed elegante, vuole essere scoperta.

Fu progettata per i reali Umberto I e Margherita di Savoia per dare loro modo di riposarsi dai viaggi in treno, all’epoca piuttosto estenuanti. Trovavano così riparo in quel piccolo ambiente riccamente decorato, nel quale potevano ritemprarsi e riprendere fiato.

Al suo interno sembra quasi di vedere la regina incipriarsi il naso mentre giovani ancelle le stringono il corpetto fino a farle perdere il fiato.

Il re apparirebbe invece intento a parlare con intellettuali e uomini, con tanto di sigaro e coppola nera sulla testa, mentre algidi restano in attesa della carrozza che li avrebbe condotti alla villa.

La sala è un unico ambiente rettangolare, decorato con stucchi e motivi floreali, in cui spicca sulla parete di destra un alto specchio con cornice in legno intarsiata dalla quale sporgono i visi di uomini illustri (come Dante Alighieri) montata su un pregiato blocco di pietra bianca.

Un elegante camino in marmo di Carrara scaldava la stanza nelle fredde giornate d’inverno mentre fuori sui binari stridevano i treni in arrivo.

Alzando la testa verso il soffitto, lo sguardo viene rapito del grande affresco di Mosè Bianchi celebrante “il Genio dei Savoia”. I colori sono tornati vivi come una volta grazie ad un recente restauro che ha restituito non solo quest’opera ma anche tutta la sala allo splendore originario.

Non perdete questo treno, cosa aspettate? Correte a vederla!

Stefania Castiglione
(con la collaborazione di un monzese doc)

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