Quale nome insolito per un fiore…Acetosella…eppure un appellativo che tramanda la sua storia. Il nome, infatti, deriva dal sapore acido e un po’ aspro, che ricorda quello dell’aceto, delle foglie della pianta, che anticamente venivano utilizzate proprio come condimento per le insalate.
La Bella Addormentata…del Bosco
La Bella Addormentata nel Bosco o…del Bosco. No, non stiamo parlando infatti della principessa protagonista della celebre fiaba, ma di un fiore. L’Acetosella.
Con le sue foglioline simili a un trifoglio, tra le quali sbocciano delle piccole infiorescenze bianche, rosa, oppure gialle, l’Acetosella incanta i prati e porta una ventata di magia nel mondo delle piante e dei fiori.
Basta guardarla per capire che l’Acetosella è il fiore delle principesse. I suoi piccoli fiori dalle tinture raffinate, spuntano qua e là tra una serie di cuori verdi. Sì, perchè se osservate con attenzione le foglioline dell’Acetosella altro non sono che l’unione di tre piccoli cuori. Forme e colori ideali per una corona principesca.
Proprio come nella Bella Addormentata nel Bosco, dove la principessa non si cinge il capo con una corona d’oro ma con ghirlande di fiori, l’Acetosella è la principessa dei fiori che incorona la natura e ne fa una regina.
Ma non è per le sue tinture regali o per le sue forme fiabesche che, da una tendenza giunta dall’Inghilterra, l’Acetosella viene chiamata popolarmente “ bella addormentata” o “ trifoglio dormiente”. Questi nominativi si riferiscono ad un comportamento molto caratteristico del fiore che, in caso di pioggia, ma anche durante la notte così come nelle ore più calde della giornata, chiude le proprie foglie e la corolla dei fiori, facendoli ripiegare su se stessi…come se stessero dormendo.
Un sonno protettivo, dunque, quello dell’Acetosella. Come la Bella Addormentata chiude gli occhi concedendosi a un sonno “eterno” per sfuggire alla maledizione, così il fiore dell’Acetosella si chiude su se stesso, come un piccolo ombrello, per proteggersi.
Per sfuggire ai pericoli della natura e proprio per continuare a vivere in essa, l’Acetosella ha elaborato un meccanismo di difesa tutto suo.
Un eterno sfuggire alla morte, una corsa in direzione opposta alla fine. E in questo suo avvicendarsi per la preservazione, l’Acetosella chiude le sue foglie affinchè le gocce dei temporali non le appesantiscano, fino a spezzarle; e piega i suoi fiori gialli, rosa e bianchi quando il sole è cocente e il suo calore potrebbe danneggiare le loro corolle.
Nel linguaggio dei fiori, l’Acetosella è simbolo di rinascita, perchè si riapre al sole dopo le intemperie. E’ un po’ come l’arcobaleno che spunta sempre dopo la tempesta, l’Acetosella dispiega nuovamente i suoi fiori una volta cessate le condizioni meteorologiche avverse. Per questo motivo il fiore è simbolo di rinascita e rappresenta la fine delle preoccupazioni.
Parallelamente, questo suo movimento di chiusura e di difesa viene spesso associato all’amore materno e all’istinto di protezione insito in ogni madre. E così, l’Acetosella protegge i suoi fiori e le sue verdi foglie, rispondendo a quell’impulso tipicamente materno.
Insomma, l’Acetosella è la Bella Addormentata del Bosco che attende il bacio del sole dopo la pioggia per dispiegare i suoi petali, che aspetta il bacio tiepido e confortante dell’alba per risvegliarsi da una notte dormiente, e che si lascia accarezzare dal vento per aprirsi senza paura al cielo.
Una principessa del bosco, l’Acetosella, che però non ha bisogno del bacio di alcun principe…perchè si protegge e si salva da sola.
Francesca Motta